Il coordinamento nazionale FIM FIOM UILM del gruppo KME si è riunito oggi a Virageggioper discutere della questione KME.
Le tre sigle sindacali ritengono, secondo il coordinamento, che l’industria della trasformazione del rame ed i suoi derivati siano un settore strategico per un paese industriale. Lo dichiarano in particolare Narcisa Pellegfrini (FIM), Massimo Braccini (FIOM) e Giacomo Saisi (UILM):
“L’azienda KME è da molti anni accompagnata da una pesante crisi che abbiamo gestito con molteplici accordi sindacali volti alla salvaguardia degli impianti e dell’occupazione.
Si intravedono nel gruppo timidi segnali di ripresa, ma vi sono seri rischi per le garanzie degli attuali livelli occupazionali.
L’ azienda ha presentato a grandi linee un piano industriale supportato da specifici investimenti che riteniamo vada esaminato presso i ministeri competenti con il supporto dello stesso governo in tempi brevi, affinché vengano riconosciuti specifici ammortizzatori sociali per accompagnare la fase di rilancio e garantire l’occupazione e l’integrità del gruppo in Italia.
Crediamo che il rame non sia un prodotto finito e che i grandi conglomerati industriali vadano salvaguardati.
Il coordinamento KME ritiene di avviare una fase di iniziative sindacali e incontri Istituzionali al fine di creare le condizioni per assicurare una prospettiva certa e le missioni produttive di tutti gli stabilimenti kme in Italia”.
Tag: sindacati, fiom, kme, massimo braccini, fim, uilm, ammortizzatori sociali
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