Per smettere di pensare a lei, Pierre decide che è arrivato il momento di farsi coccolare da mamma Oliva e zia Mimosa.Le due anziane signore hanno preparato un incontro per lui: cercano sempre di accasarlo con qualche ricca rampolla e, non trovando di meglio per quel fine settimana non programmato con sufficiente anticipo, invitano a cena Camilla, la vicina di casa, bionda e sinuosa appena tornata dalla Francia dove si è affermata come cuoca professionista. Tant’è che Camilla, onorata dell’invito, accetta a patto di potersi mettere ai fornelli per preparare un pasto ricercato. Un tentativo di riscuotere la considerazione di una famiglia nobile, per cui le persone comuni non hanno niente di speciale. Capace di manipolare il cibo in modo inusuale, usando sistemi di cottura inimmaginabili in una classica cucina tradizionale, Camilla finisce per incantare le due signore, che si profondono in apprezzamenti. Camilla acquista sicurezza e quando arriva Pierre si sente in grande forma.
I due avevano avuto un flirt estivo in gioventù, di cui lui si era dimenticato in fretta.
Prima di spegnere la luce e stendersi nel grande letto a baldacchino di camera sua, Pierre annota sul suo taccuino che l’adolescente Camilla si è trasformata in una donna matura, bionda e voluttuosa. Scrive sulla colonna Varie ed Eventuali, che è ha incontrato una donna chef a cui dare buoni punteggi: nella sua statistica Nicoletta e Cammilla risultano pari merito.
A Roma Pierre e Camilla si frequentano, riprendendo la relazione da dove l’avevano lasciata. Nicoletta, d’altronde, è sparita.
Oliva e Mimosa sono modestamente soddisfatte, non era propriamente quello che volevano per Pierre, ma sono del tutto consapevoli che al giorno d’oggi gli chef rendono più dei fondi immobiliari e dei latifondi.
Camilla e Pierre frequentano i ristoranti alla moda della capitale, dove lei lascia il curriculum. Quello dello chef è un mestiere competitivo, un mondo di uomini, ma si vede che Camilla ha la grinta necessaria per arrivare in alto. Intorno a tavole modernamente imbandite si scambiano impressioni sulla cucina technoemozionale e sull’illuminismo democratico dei nuovi chef, che usano tutte le materie a loro disposizione in modo stupefacente come tuberi, radici, licheni e bucce. Finiscono per parlare di foraging, di cui lei si dichiara un’esperta.
Ma verso l’ora del tramonto, mentre Pierre si prepara per raggiungere gli amici al solito prato fuori Roma e arriva la telefonata di Camilla per chiedergli quali siano i programmi per la serata, lui taglia corto, dicendo di dover vedere alcuni clienti. Non se la sente di portarla con sé sul prato di sempre, con gli amici di sempre. Non c’è fretta, ci sarà il tempo per ogni cosa.
Sul plaid Pierre confida agli amici che questa volta si tratta della sua donna ideale: ora non resta che innamorarsi di lei. Camilla non presenta sorprese, è trasparente, la somma di punteggi più alta nel suo tirannico taccuino…anche se… confida che in un angolo del cervello c’è ancora Nicoletta, la donna del mistero, un piccolo tarlo che affiora di tanto in tanto.
Mentre Arianna e Pierre lo salutano, Claudio salta in auto e va a prendere il figlio.
Da McDonalds Elena e Claudio arrivano insieme. La giustificazione di Elena è quella di essere andata in tintoria a consegnare alcuni capi invernali e di essersi accorta di avere il cellulare scarico. La cosa finisce qui, ma Claudio non è del tutto convinto. Quella sera Elena è particolarmente bella e desiderabile. Claudio sente qualcosa che non avvertiva da molto tempo, qualcosa che si chiama gelosia.
Il giorno dopo Arianna e Pierre vanno al mercato a comprare le verdure e, girato l’angolo con le borse della spesa in mano, incontrano il Capitano con un enorme pacco regalo appoggiato su un carrello. Sicuro di trovare Arianna al mercato, la raggiunge per regalarle un vaso molto speciale, appartenuto al cugino dell’ultimo Zar di Russia, ideale per contenere lunghe calle bianche da esporre nel chiostro. Peccato che il vaso e il chiostro coincidano come diametro e che, invece delle calle, l’immenso vaso potrebbe ospitare un laghetto palustre con tanto di ninfee.
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