C’è tanto di Barga e di Valle del Serchio nella nuova infornata di Agrichef o cuochi-contadini che si sono diplomati nei giorni scorsi a Guasticce (LI) dopo aver partecipato ad un corso organizzato da Coldiretti Toscana, Terranostra e Campagna Amica. Intanto nel team di formazione dei nuovi cuochi che per quanto riguarda la Toscana vede formare e diplomare i nuovi agri-chef sotto la direzione della prima agri-chef toscana, la barghigiana Francesca Buonagurelli, titolare dell’agriturismo Al Benefizio di Barga. E poi perché tra i 20 diplomati ci sono ben tre rappresentanti della zona: Michela Pierantoni e Franco Moscardini dell’Agriturismo Chioi di Filecchio e Stefano Bravi dell’Agriturismo Polla Cantina Bravi di Camporgiano.
Insomma, in provincia di Lucca, grazie indubbiamente a Francesca che ha aperto la strada e che si è ritagliata un ruolo di primo piano grazie alle sue capacità nella proposta in cucina marchiata Coldiretti, e grazie all’attenzione che indubbiamente c’è sul territorio a sviluppare questo percorso, la Valle del Serchio la gioca da protagonista.
C’è ancora tanto della nostra zona anche tra i protagonisti della formazione del corso visto che a tenere la lezione di pasticceria è stato il sempre più noto pasticcere Luigi Gori dei negozi Theobroma di Barga e Fornaci che tra l’altro nell’occasione, utilizzando come ingrediente principe il miele di acacia prodotto nell’agriturismo Al Benefizio di Catagana, ha presentato il nuovo gusto di gelato ricotta, noci e miele.
Il corso si è chiuso appunto a Guasticce in provincia di Livorno nei giorni scorsi con la consegna del diploma a venti nuovi Agrichef toscani, alla presenza di Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana, Simone Ferri Graziani, presidente di Coldiretti Livorno e vice-presidente nazionale di Terranostra e Aniello Ascolese, direttore di Coldiretti Pisa-Livorno ed il presidente nazionale di Terranostra Diego Scaramuzza, primo agrichef d’Italia.
Soddisfattattisima di come sono andate le cose è la nostra Francesca Buonagurelli che è divenuta solo un anno fa la prima agri-chef della Toscana ma che di strada in questi mesi ne ha fatta davvero tanta.
“Essere agrichef della Toscana – ci dice Francesca – ha un valore unico perché rappresentare questa regione vuol dire rappresentare una tradizione alimentare notevole e questo mi impegna e mi responsabilizza molto, ma ne sono fierissima.
Quest’anno è proseguito il percorso per la formazione di nuovi agrichef di cui ho la responsabilità e devo dire che l’iniziativa ha avuto un grande successo: ci sono voluti solamente venti minuti dall’uscita del bando per coprire i corsisti.
Il corso si è tenuto tra marzo ed aprile, per la parte teorica a Firenze Bio in marzo e per la parte pratica nella meravigliosa cucina dell’agriturismo Bellavista Insuense di Guasticce con la partecipazione di grandi professionisti a formare i nostri ragazzi come Luigi Gori che ha curato la lezione di pasticceria per rimanere in casa nostra.
Che cosa è e che cosa rappresenta un agri-chef? Esserlo significa essere un cuoco contadino, legato alla terra; vuol dire conoscere il prodotto in prima persona e poi metterlo in tavola. L’agrichef non va a fare la spesa o meglio la fa guardando esclusivamente quello che ha nella sua azienda o nelle realtà simili vicine. Si basa sulla scelta quindi di un mercato stagionale e su quello si orienta per mettere in tavola i propri piatti, con punti cardini esperienza e tradizione, ma anche fantasia e nuove tecniche. Non vogliamo rubare spazio agli chef che siano stellati o meno, ma solo cucinare riprendendoci il legame con la terra che coltiviamo e che amiamo”.
In Italia sono 22mila gli agriturismi che offrono la possibilità di stare all’aria aperta lontano dalle preoccupazioni e di questi ben 4.500 si trovano in Toscana. Leader dell’ospitalità agrituristica regionale è Siena con 1150 aziende seguita da Grosseto con 960 e Firenze con 600. I posti letto dell’agriturismo toscano parlano di 31mila camere, in struttura od appartamento, e 700 piazzole per una recettività di oltre 60mila persone. Crescono gli agriturismi che oltre all’ospitalità fanno anche attività di somministrazione pasti, con prodotti “made in Tuscany”, sono oltre 2000.
Per quanto riguarda il corso, hanno ricevuto il diploma oltre ai lucchesi anche i livornesi, Stefania Paggetti (Agriturismo La Nocciolina), Paolo Graziani (Agriturismo Villa Graziani) e Sabina Vitarelli (Agriturismo Tenuta Bellavista Insuese), le pisane Paola Chiellini e Agnese Macchia (Agriturismo Terre & Aroma), le aretine Sara Barbara Guadagnoli (Agriturismo Le Rocche), Francesca Panci (Agriturismo Vecchia Quercia) e Giada Ciofi (Agriturismo Le Terrazze), i fiorentini Ivana Natali e Paolo Bartoli (Agriturismo Fattoria La Loggia), Elisabetta Focardi e Francesca Bellacci (Agriturismo Poderaccio), Laura Gianassi (Agriturismo Corzano) e Loriana Marzuoli (Agriturismo Renai e Monte) e la pratese Marzia Maso (Agriturismo Vaiano).
Tag: luigi gori, agriturismo chioi, michela pierantoni, Filecchio, franco moscardini, theobroma, stefano bravi, coldiretti, al benefizio, francesca buonagurelli, agri chef, terranostra
Graziello Togneri
21 Aprile 2018 alle 9:08
Vivissimi complimenti ai nuovi agrichef, con gli auguri di una fulgida carriera. Godiamoci questi bei momenti di valorizzazione del nostro territorio, perche’ saranno gli ultimi dato che se sara’ costruito quel pirogassificatore da kme, che mi ricorda molto la fabbrica mangiauomini di Metropolis di Fritz Lang, tutto questo rimarra’ solo un ricordo, e’ il caso di dire che andra’ tutto in fumo!!!