“Dispiace che qualcuno voglia far sì che tutte le responsabilità della prolungata chiusura ed inattività del Rifugio Marchetti al Lago Santo in provincia di Modena siano da attribuirsi alla comunità barghigiana ed in primo luogo al comune di Barga”.
Lo dice l’assessore alla montagna Pietro Onesti dopo anche un articolo uscito in questo giorni in Emilia, che si rifà ad una sentenza della cassazione che condanna definitivamente il Comune di Barga a pagare al vecchio gestore (ora in causa con l’ASBUC di Barga) la somma di circa 97 mila euro (i soldi sono già stati versati al vecchio gestore in occasione della prima sentenza del tribunale risalente al 2009).
Il riferimento specifico dell’assessore Onesti è nei confronti delle dichiarazioni rilasciate nell’occasione dall’ex gestore Giorgio Ballestri.
“Anche nei giorni scorsi, sulla stampa emiliana, Ballestri ha dichiarato che se oggi il rifugio è chiuso lo si deve al comportamento allora non corretto del comune di Barga che se avesse rispettato gli accordi lo avrebbe reso proprietario ed in grado di continuare l’attività – interviene ancora Onesti – Ma è fuorviante il tirare in ballo quella vicenda con la quale si continua ad attribuire a Barga le responsabilità della chiusura del Rifugio Marchetti perché questa sentenza non ha niente a che vedere con la situazione attuale, ovvero che il rifugio è chiuso dall’ottobre del 2015, da quando il gestore Giorgio Ballestri è stato sfrattato per morosità da una sentenza del giudice, poi confermata recentemente in appello, che lo condanna a pagare all’ASBUC anche gli arretrati ammontanti a circa 24 mila euro e spese legali per circa 10 mila euro più interessi legali.
Si continua a dire erroneamente che il comune ha ceduto il terreno alla costituita ASBUC, ma la realtà è che l’ASBUC era già titolare di questo patrimonio. Non dipende da Barga se la prolungata chiusura rischia di danneggiare e penalizzare un rifugio storico.
Sarebbe bene che in Emilia qualcuno dicesse le cose come stanno realmente e si schiarisse un po’ le idee su alcuni fatti; a cominciare appunto dalla proprietà del Marchetti attestata dai titoli che sono stati trascritti nei pubblici registri e non solo. Lo attestano anche tutte le numerose sentenze emesse dal Tribunale di Modena. Lo ha riconosciuto espressamente persino il suddetto precedente gestore quando, nel 2001, sottoscrisse il contratto di affitto. Il rapporto locatizio è iniziato e proseguito, fino al mese di novembre 2012 quando il gestore del rifugio ha cessato di pagare qualsiasi canone. Non ha pagato l’assicurazione del fabbricato e non ha più garantito alcun adempimento, compresa la manutenzione del bene. Purtroppo – conclude Onesti – la ripresa dell’attività del Rifugio Marchetti è stata impedita in questi anni ed è tuttora impedita solo dal contenzioso intrapreso dal vecchio gestore.”
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