“Nelle ultime settimane abbiamo letto sulla stampa locale e sui social alcune affermazioni sull’ipotesi di realizzazione di un impianto di autonomia energetica dello stabilimento KME di Fornaci di Barga che oscillano tra lo strumentale e il ridicolo (si dà l’allarme sulla qualità dell’aria e poi, quando le centraline Arpat forniscono dati positivi, qualcuno arriva addirittura a dire che l’Azienda ha fermato la produzione).
Non siamo interessati a replicare a tali polemiche spicciole, l’azienda si è sempre confrontata e si confronterà con tutte le Istituzioni e gli Enti rappresentativi e riconosciuti nella massima trasparenza, secondo le procedure e le regole previste dalle norme. Questo non esclude in alcun modo l’apertura verso la popolazione e le sue espressioni associative, senza però che ciò significhi il riconoscimento di esclusività ad un gruppo di persone che pretende di sapere meglio di tutti come si gestisce un’azienda, di stabilire cosa è bene e cosa è male per Fornaci e come si debbano comportare i sindacati, il Sindaco, la Regione, le forze politiche nessuna esclusa.”
Così KME che torna ad intervenire sulla vicenda pirogassificatore riassumendo nell’occasione i termini principali del progetto che l’azienda intenderebbe realizzare e sulle fasi dell’operazione
“Il progetto di rilancio dell’attività industriale della fabbrica di Fornaci di Barga è complesso e articolato e necessita di un iter, progettuale prima, eventualmente autorizzativo poi, che ha i suoi tempi e le sue regole, dettati dalle leggi e dalle norme, che KME deve e vuole rispettare, inclusa quella del processo partecipativo della popolazione. Un cammino che è solo all’inizio.
Per facilitare, comunque, la comprensione, riassumiamo ancora una volta i termini principali del progetto, ispirato alla convinzione che sviluppo industriale, occupazione e benessere economico non sono nemici dell’ambiente. Si chiama sviluppo sostenibile, anche se con questo non pretendiamo certo di convincere chi non vuol essere convinto (“non si può svegliare chi finge di dormire”), ma tutti gli altri, quelli che magari vogliono conoscere per formarsi una propria opinione, non preconfezionata da terzi “saggi”:
KME vuole rilanciare l’attività industriale della fabbrica di Fornaci di Barga per ridargli una competitività sostenibile nel tempo, con ciò garantendo il recupero dei livelli occupazionali e, in futuro, un loro incremento.
- La massima autonomia energetica possibile è una condizione di necessità per raggiungere l’obiettivo sopra indicato.
- L’eventuale impianto di produzione di energia elettrica dovrà avere come condizioni inderogabili:
- Le emissioni totali della fabbrica dovranno essere migliorative di quanto attualmente autorizzato dalle leggi e dalle direttive nazionali ed europee esistenti e previste.
- L’uso degli scarti di lavorazione dovrà essere complementare e non alternativo a iniziative di riciclo e riuso degli stessi, proprio secondo quanto previsto dal documento della Commissione Europea “The role of Waste-to-Energy in the Circular Economy”. È un’alternativa concreta alla pratica dello smaltimento in discarica che le direttive europee impongono di cessare in tempi rapidi.
- La realizzazione dell’Academy per l’economia circolare, in collaborazione con la Scuola S.Anna di Pisa è parte integrante del progetto per creare non solo un polo di studio e sperimentazione delle migliori pratiche applicabili nell’attività economica, ma anche il recupero di una pregevole struttura quale l’ex Centro Ricerche con importanti ricadute su tutto il territorio, in termini economici ed occupazionali.
Questi e solo questi sono i termini della discussione. Per il resto KME non è disposta a confrontarsi con chi, autonominatosi detentore unico della sensibilità ambientale, contesta in realtà, e le affermazioni degli ultimi giorni lo dimostrano palesemente, la prosecuzione e lo sviluppo dell’attività metallurgica nel territorio. Posizione legittima, ma che preclude assolutamente qualsiasi ipotesi di confronto concreto in quanto l’azienda vuole portare avanti il piano di sviluppo dello stabilimento che può e deve tornare ad essere un polo di eccellenza industriale e tecnologico a livello internazionale, nonché rappresentare – come sempre lo è stato – una delle realtà più significative in termini di sviluppo economico ed occupazionale per l’intera provincia.
Tag: kme, la libellula, pirogassificatore
valter
29 Marzo 2018 alle 14:50
Grazie, Kme, ma vorrei che cortesemente spiegaste altrettanto chiaramente l’utilizzo di ammortizzatori sociali degli ultimi 35 anni. Se siete capaci, se ne avete la possibilità soprattutto. Utilizzo, per così dire, un po’…..
MAURIZIO MORI
29 Marzo 2018 alle 14:58
L’azienda essendo Vostra avete il pieno diritto e sarete sicuramente in grado di gestirla al “meglio”.
Ma è oltretutto vero che l’aria che respiriamo è di tutti e pertanto è diritto e dovere di tutti partecipare alla sua gestione e difesa.
Graziello Togneri
29 Marzo 2018 alle 21:37
Giusto Maurizio, anzi giustissimo, l’aria e’ di tutti e tutti dobbiamo difenderlaxe gestirla….e dell’acqua allora cosa diciamo?
valter ghiloni
30 Marzo 2018 alle 8:01
Diciamo che è “stranamente” limpida e pulita da un po’ di tempo a questa parte… giusto dal ponte di Gallicano nuovo in giù… come se qualcuno… stop. Altrimenti si rischia davvero