C’è preoccupazione alla Residenza per anziani Belvedere di Barga a causa della sempre maggiore diminuzione dell’assegnazione delle quote sanitarie da parte dell’ASL che fa ridurre di molto il numero dei posti letto occupati. La RSA Belvedere che da lavoro a 25 persone tra dipendenti diretti e cooperativa La Cerchia, ha 33 posti letto, tutti regolarmente autorizzati, ma attualmente l’occupazione è di 27 posti letto e capita spesso che si arrivi anche a nemmeno 25 posti letto, ovvero al di sotto di quello che il personale e la dirigenza della struttura considera la soglia operativa per non andare in rosso.
Secondo la RSA Belvedere il drastico calo delle quote sanitarie e l’accreditamento dunque di pazienti che possano beneficiare di questa specifica, è dovuto ad un atteggiamento particolarmente penalizzante da parte delle Commissioni UVM Piana di Lucca e Media Valle e per questo motivo ha richiesto un incontro con il primo cittadino di Barga, Marco Bonini, nella veste anche di presidente della conferenza dei sindaci del distretto e con il senatore Andrea Marcucci. Erano presenti i responsabili ed anche le dipendenti della struttura: “ci sono diversi casi – dichiarano i responsabili della struttura – in cui il respingimento della domanda di quota sanitaria è a dir poco scandaloso perché le condizioni dei richiedenti ed anche quelle economico ambientali della famiglia avrebbero imposto un inserimento in una struttura.”
Secondo la struttura a penalizzare la situazione anche la richiesta da parte della USL del certificato ISEE (anche in presenza dei massimi livelli di gravità del paziente): “Quando invece il certificato andrebbe richiesto solo in specifici casi come il pagamento di parte della quota sociale da parte della USL e non secondo la situazione economica dell’ospite o della famiglia. Tutto questo penalizza non solo la RSA, ma danneggia anche i diritti di assistenza dell’anziano e condiziona la vita della famiglia”
Sempre secondo la Belvedere peraltro i dinieghi della quota sanitaria da parte delle commissioni UVM costituiscono solo un effimero risparmio per l’ASL perché la spesa sanitaria per l’anziano con isogravità 4 e 5 lasciato nella propria abitazione è spesso superiore a causa dei frequenti interventi sanitari, ricoveri al pronto soccorso o in ospedale.
Da parte dei due amministratori l’impegno a verificare la situazione anche per capire se la linea di giudizio delle locali commissioni che stabiliscono queste quote sia in linea con quelle esistenti in altre realtà dell’Azienda e comunque sia quali sono i parametri di valutazione che fanno decidere per una soluzione invece che per un’altra, ovvero tra il lasciare a casa l’anziano (stabilendo in questi casi il rimborso di una spesa per badante di poco superiore a 250 euro mensili ndr), oppure decidere per la quota sanitaria per il ricovero in RSA.
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