L’ultimo commosso saluto a Dino e Rina: “Il loro amore era mettere l’altro al primo posto”

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Una chiesa completamente gremita, tanta gente, il religioso silenzio ed anche con commozione vera, anche fuori. Così questo pomeriggio le esequie di Dino Bertolini e Rina Brucciani, i due coniugi di Mologno scomparsi lunedì scorso nella loro casa in via Milano… la morte di Dino prima, e quella, poche ore dopo, della moglie Rina, che non ha retto al dolore quando si è accorta della perdita del compagno di tutta una vita. Troppo forte il vuoto per la sua perdita. Incolmabile al punto di fermare anche il suo cuore…

C’erano i figli Luana e Paolo con le loro famiglie, c’erano i parenti, c’erano amici, conoscenti, abitanti di Mologno e di tutto il comprensorio alle esequie. E’ stato il proposto di Barga, don Stefano Serafini a presiedere la cerimonia alla presenza anche di altri sacerdoti vicini alla famiglia e con accanto anche il nipote di Dino e Rina, don Alessio Lenzarini.

L’amore che li ha contraddistinti, l’amore che li ha accompagnati fino all’ultimo momento, e che tanto ha colpito tutta la comunità per la sua forza e per la sua drammaticità, è stato raccontato proprio dal nipote don Alessio Lenzarini, che con la voce rotta dal pianto e dalla commozione ha chiuso con le sue parole la cerimonia funebre:

“Questi ultimi due giorni sono stati  tristi, ma anche bellissimi… – ha detto don Alessio – Pieni di ricordi dei momenti passati con voi, di quando eravate ancora in forma.

La vostra è stata una vita dura, rigida, fiera, forte. Una vita di lavoro, di lavoro fatto mettendoci tutto il proprio impegno.

Una vita sempre  rivolta, con un attenzione profonda, a ciò che è veramente importante, senza mai fermarsi, soffermarsi al superficiale, al superfluo. Una vita caratterizzata dalla semplicità, dal lavoro assiduo, dalla capacità di agire dove c’era bisogno, senza pensare troppo ma facendolo con tutto il cuore. Mi voglio portare il ricordo di tutto questo nel cuore

Gli anni sono passati, la vita è cambiata, ma le cose importanti sono rimaste. E io spero con tutto il cuore, davvero, di saper portare quei valori semplici che non mi avete mai raccontato, ma mi avete fatto vedere nell’esperienza di vita”.

“Una bella unione quella del nonno e della nonna – ha concluso – anche nella malattia che da tempo li accompagnava; un mettere sempre l’altro al primo posto. Generosi ed altruisti anche in questo come lo erano stati verso gli altri.

Oggi rimane il dolore di una morte insieme, ma anche la bellezza di una vita trascorsa sempre insieme… E tanti bei ricordi che non svaniranno mai, che rimarranno per sempre miei.

Vi mando un caro abbraccio, un abbraccio che non ci siamo mai dati ma che sentivamo con forza nei nostri pensieri, nel nostro amore”.

 

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