È in libreria il corposo saggio di Amedeo Guidugli dal titolo “Gli statuti della vicaria di Trassilico, edito da Tralerighe libri.
Il volume raccoglie la trascrizione e il commento degli Statuti della Vicaria (comprendenti anche gli Statuti di Brucciano, Calomini, Vergemoli, Cascio, Fabbriche di Vallico, Molazzana, Vallico di Sotto e Vallico di Sopra). Grazie al faticoso e minuzioso lavoro di ricerca, lettura, decifrazione e approfondimento di codici manoscritti, logorati dal tempo, conservati negli Archivi di Stato di Modena (Archivio Segreto Estense Cancelleria Ducale), di Lucca (Archivio dei Notari), di Massa (Archivio della Garfagnana) e nella Biblioteca Statale di Lucca (che possiede l’unico manoscritto degli Statuti della Comunità di Cascio del 1621), Amedeo Guidugli offre ai lettori un ottimo strumento per conoscere le radici di queste comunità della Garfagnana.
Infatti l’autore non si è limitato a sfogliare i codici per studio, ma ha cercato di trovare una connessione e una continuità nella memoria storica, culturale e civile tra quel mondo e il mondo di oggi, ed accrescere così la conoscenza di tutti, pensando anzitutto al bene di queste terre. Gli Statuti di ogni comunità furono concessi, volta a volta, dalla corte estense di Ferrara (poi di Modena) e tacitamente riconfermati nel corso dei secoli fin quasi all’Unità d’Italia.
La lettura degli Statuti fa comprendere che molti temi e problemi che stiamo vivendo oggi hanno degli elementi di consonanza e contatto con quelli vissuti, in passato, dagli abitanti di queste terre. Anche oggi i piccoli Comuni stanno cercando forme di governo che permettano di dare maggiore unità alle piccole comunità e uscire dall’insicurezza e dalla crisi determinate dalla frammentazione sociale e dalla dispersione di risorse economiche e ambientali. Guidugli fa scoprire nella storia di Trassilico, “il paese dall’aria freschissima”, un’esperienza politica e amministrativa che ha spronato le piccole Comunità circostanti ad aggregarsi per difendere la propria autonomia e dar vita a una forma di governo basato su valori che avevano come riferimento la difesa del principio di autodeterminazione nei confronti del potere Estense. Gli Statuti della Vicaria e quelli di ciascuna Comunità offrono un enorme repertorio di regole, ordini, comportamenti comunitari di carattere civile e amministrativo tali da costituire un modello di governo basato sulla difesa dell’identità sociale, l’integrazione, la coesione e l’inclusione al fine di garantire bene-essere alle persone che vivevano allora una condizione segnata da povertà, marginalità e considerevoli limitazioni ambientali.
Alcuni esempi tratti dagli Statuti: nelle comunità di Vallico Sotto e Fabbriche era vietato tagliare legname da carbone o raccogliere legname morto nel comunale senza licenza; cogliere castagne o farle cogliere senza autorizzazione dei proprietari e nei tempi stabiliti; tenere un numero di porci superiore a quello previsto dalla rata dell’estimo; “zuchare a zocho veruno de’ dati dove vada denari” (gioco d’azzardo). I proprietari di cani dovevano tenerli legati al tempo delle uve, cioè da metà agosto fino a fatta la vendemmia. Era vietato inoltre a maschi e femmine da dieci anni in su andare di corpo nelle vie pubbliche. Era obbligo dopo i quattordici anni entrare o stare fuori della chiesa quando si diceva la Messa. Nella comunità di Vallico Sopra vigeva l’obbligo d’andare ad accomodare le strade ed altre cose utili per il Comune se comandati dall’Ufficiale. A Vergemoli solo un uomo o una donna per famiglia poteva andare a cogliere le ghiande delle “cerete” del col Mirisicchio e Lama. Guai infine a ballare o a far ballare nella festa di San Quirico senza la licenza del Comune e questo divieto veniva impartito per il rispetto e la pace della comunità.
Il volume contiene un saggio di Enrico Romiti sull’evoluzione dei centri fortificati della Vicaria estense di Trassilico, con la storia dei castelli di Brucciano, Calomini, Cascio, Molazzana, Castellaccio di Cascio, il Torrione di Montaltissimo, Trassilico, Vallico di sopra, Vallico di sotto, Vergemoli, Fabbriche.
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