Pirogassificatore Kme, primo confronto – scontro tra il sì ed il no al progetto

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BARGA – Doveva essere la serata pubblica per ribadire le ragioni del no al pirogassificatore, supportate da pareri scientifici ed alla fine è stata invece anche la serata del dibattito, del confronto-scontro acceso tra chi sostiene le ragioni del no al pirogassificatore in KME a Fornaci e l’azienda che invece sostiene il progetto.

 

L’incontro ha visto infatti la partecipazione, dell’Ad di Kme Claudio Pinassi che è intervenuto alal fine di un dibattito in alcuni momenti veramente acceso

Quel che è certo, dopo la lunghissima ed affollatissima serata di lunedì sera al Cinema Puccini di Fornaci, organizzata dal movimento ambientale La Libellula, è stato alla fine che è e sarà difficile che si possa trovare un dialogo tra le parti. Due visioni diametralmente opposte di una questione che comunque è lungi dall’essere definita in poco tempo. Come ha spiegato proprio lo stesso Ad di Kme, ci vorranno ancora un po’ di mesi per avere un progetto su cui ragionare anche per capire se questo progetto si farà realmente o meno.

La serata era stata introdotta dalla illustrazione di alcuni aspetti scientifici e medici circa le ragioni del no al pirogassificatore presentati dal professor Annibale Biggeri e dall’ambientalista internazionale  Paul Connett oltre che da Rossano Ercolini del progetto Zero Waste, secondo il quale Kme sta prolungando troppo la questione . “Non intendiamo partecipare a nuovi confronti con l’aziuenda – ha detto Ercolini –  fino a che non ci sarà un progetto su cui ragionare ”.

Secondo il sindaco proprio fino a che non saranno fatte tutte le valutazioni del caso su un progetto reale e su indagini scientifiche ed ambientali correlate, non è comunque possibile, questa la posizione ufficiale del Comune, esprimersi definitivamente per il sì o per il no.

 

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Commenti

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  1. Io non sono all’ altezza di avere un’ opinione sul fatto se un pirigassificatore è pericoloso o meno e se vada costruito o meno, ma siccome vivo in un Paese democratico, dove vigono le leggi e dove esistono degli organi pubblici che hanno la competenza di giudicare se ci sono i requisiti di legge, onde rilasciare o meno i permessi, mi adeguerò ad ogni decisione che verrà da loro presa in proposito (è troppo comodo rispettare o meno le leggi a seconda se queste ci piacciono o no!!!)
    In quanto ai cosìddetti, esperti questo Paul Connet; ambientalista yankee che ha voluto sottolineare, più volte, come negli USA questi impianti non esistano e come l’ unico costruito sia sia stato chiuso, senza però specificare come nel suo Paese, che ricordo essersi rimangiato la parola uscendo dal trattato sul clima di Kyoto, le lobbies del carbone e del petrolio impediscano ogni tentativo di usare fonti energetiche alternative e che pare pensi che Copenaghen, anzichè essere la capitale della Danimarca, membro della UE, sia un villaggio del South Dakota o del Wyoming; e questo Rossano Ercolini; che ha dato l’ impressione di tenere di più ai volumi di pulper di cartiera da destinare al suo “progetto/businnes” di produzione di pallet con Selene SPA, che all’ effettivo problema dell’ impatto ambientale; però, onestamente, non mi hanno convinto molto.

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