Italian tester – quarta e penultima puntata

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Lina subodora qualcosa e chiede a Nicola di essere sincero con lei. Nicola mente spudoratamente, ma la sua espressione lo tradisce. In fondo è un ragazzo sincero e a Lina deve molto. Lina insiste, cerca la verità.

Lui si lascia andare e le dice tutto. Lina lì per lì non perde il controllo, poi pensa a tutte le volte che Nicola gli ha mentito e gli fa una scenata, lasciandolo su due piedi: non tanto per il tradimento ma per il fatto di averle detto tante bugie in tutto quel tempo. “Solo per quindici giorni! Dovevo aiutare un amico!”, le urla dietro lui mentre Lina scende le scale affannosamente. “Non sarai mai un attore, chi vuoi convincere?”, le urla lei senza fermarsi.

Nicola realizza non solo di non saper recitare, ma di non sentirsi a suo agio nel farlo. Sino a che era un sogno sì, ma quando deve farlo per davvero, è capace di entrare pienamente nel personaggio? Troppo faticoso, troppo stressante, e poi perché? Ci sono tanti mestieri che si possono fare, proprio quello dell’attore doveva ficcarsi in testa? “Tutti i Napoletani sono attori nati! E chi lo dice, eh? Io non lo sono, ecco, io no”. In un momento di estrema lucidità, decide di mettere da parte le illusioni e di iniziare a rigare dritto. Si guarda nel portafoglio: i soldi che guadagna derivano più dalle mance che dai lavoretti che fa per campare. Deve pensare seriamente a cosa mettere in campo per il suo futuro.

Un olandese arrabbiato non conosce ostacoli. Frank va diretto dal capo spifferandogli tutto quanto e convincendolo che un italiano inaffidabile sul piano personale può essere anche peggio negli affari. Il capo annuisce, infondo Carlo non gli è mai stato simpatico. Lo licenzia.

Carlo è sgomento. Quella che sembrava un’avventura, sta diventando una collezione di fallimenti. Tutti i suoi studi, le sue speranze, le sue belle intenzioni, che fine hanno fatto? Strappate come scalpi da abili scuoiatori di teste. Mette in discussione la sua preparazione e la sua attitudine. In un momento di estrema lucidità, Carlo si guarda indietro: vede il negozio dei suoi genitori e un ragazzo ribelle che ha deciso di rifiutare a priori un mestiere solo perché la sua famiglia dava per scontato che sarebbe diventato un commerciante. “E se fosse invece quella la via?”, pensa imbambolato.

Lina e i suoi amici sono lontani. Si sono sentiti presi in giro ed inventano scuse per non uscire più con Nicola e Carlo. I due vengono isolati e devono ricominciare tutto da capo.

Una domenica Nicola e Carlo sono a pranzo da KATS DELICATESSEN. Si lamentano dei loro insuccessi e considerano che essere scorretti, sul lavoro e in amore, non porta lontano. “Degli incompresi, siamo degli incompresi”, affermano con amarezza. “Forse è il caso di tornare in Italia…Cosa ci stiamo a fare qui?”, aggiungono sconfortati.

Il locale è affollato. Due ragazzi, Jacob e Marc, si avvicinano al loro tavolo chiedono gentilmente di potersi sedere negli unici due posti rimasti. Nicola e Carlo, annuiscono.

Ormai l’orecchio di Nicola è allenato e non può fare a meno di ascoltare la loro conversazione: Jacob e Carl parlano di un nuovo materasso di loro invenzione, rivoluzionario, che soppianterà tutti gli altri. Un materasso che rilascia aromi di cibo in grado di convincere il cervello di aver mangiato, con la conseguenza che ci si risveglia sazi e si mangia meno durante il giorno. “Una trovata sensazionale per le diete dimagranti!”, dice Jacob. “Ora non ci resta che collaudarlo e registrare il brevetto per metterlo in produzione!”, risponde deciso Marc.

Nicola si volta di scatto e si presenta come collaudatore di materassi. Poi presenta Carlo come il migliore venditore della città. Jacob e Marc, con espressione scettica, li stanno a sentire masticando i loro pastrami.

Carlo, sollecitato dall’amico, si qualifica come venditore esperto, figlio della quarta generazione di venditori del Made in Italy in una città importante come Milano, capitale della moda. “Io invece sono figlio della quarta generazione di fornai napoletani”, aggiunge con entusiasmo Nicola, “maestri nella dieta mediterranea! Sapete, pomodoro, mozzarella, origano? Colesterol free”.

Nei successivi tre quarti d’ora Nicola descrive puntualmente le composizioni e il comfort di tutti i materassi venduti a New York, convincendo pienamente i due inventori della sua competenza nel settore. Carlo, da parte sua, gli mostra il negozio di tessuti dei genitori sul suo telefonino, cercando poi con un motore di ricerca i nomi delle stoffe più pregiate per i rivestimenti. Anche in questo caso i due inventori restano stupefatti della grande conoscenza messa in campo dall’italiano.

I collaudi vanno bene. Nicola sogna pomodoro e mozzarella.

Carlo sceglie i tessuti più adatti per i rivestimenti, districandosi tra prodotti di qualità e prezzi.

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