“Purtroppo non notiamo una ripresa che possa lasciar intravedere una condizione che garantisca un rilancio e l’integrità del gruppo in Italia. Per questo – replica Massimo Braccini alla risposta di KME che ha espresso contrarietà ad un confronto insieme ai sindacati al ministero – è stata inviata dalle organizzazioni sindacali una richiesta di incontro al Ministro Calenda.
“Riteniamo necessario – scrive Braccini in un suo comunicato – che il ministro Calenda ci convochi in tempi brevi”
Braccini si dice preoccupato dalla situazione e ricorda che a settembre 2018 a Fornaci scadranno gli ammortizzatori sociali che riguardano circa 80 unità:
“Kme fa parte delle industrie storiche del nostro paese e da molti anni è accompagnata da una pesante crisi che abbiamo gestito con molteplici accordi sindacali volti alla salvaguardia degli impianti, dell’occupazione e provando a mantenere gli investimenti. Ormai sono molti anni però che vengono utilizzati ammortizzatori sociali e dall’autunno verranno meno.
Purtroppo non notiamo una ripresa che possa lasciar intravedere una condizione che garantisca un rilancio e l’integrità del gruppo in Italia.
L’azienda negando la crisi nega la realtà visto che sono anni che ci confrontiamo sulla gestione degli esuberi; sta presentando da tempo progetti anche al fine di risparmiare sui costi Energetici, ma riteniamo che il gruppo necessiti di un piano industriale complessivo e debba risentire dell’attenzione anche da parte dello stesso governo, con tanto di supporto di ulteriori ammortizzatori sociali, al fine di garantire in Italia una prospettiva certa e comprendere le missioni produttive future.
Crediamo che l’azienda sbagli ad affermare che non si presenterà ad un eventuale tavolo ministeriale, anche perché riteniamo che siano maturi i tempi per capire le reali prospettive”.
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