FIRENZE – E’ barghigiana, per la precisione la sua famiglia è di Pedona, la dottoressa che in questi giorni è balzata agli onori della cronaca per aver presentato sul Canadian Medical Association Journal il caso di una ragazza di 21 anni che suda sangue dal palmo delle mani e dal viso, senza che ci sia nessuna lesione a giustificare il sanguinamento. La diagnosi finale è stata “ematoidrosi”, una condizione molto rara che non viene diagnosticata molto spesso, anzi quasi mai; è stata presentata dalla dottoressa Marzia Caproni docente a contratto del Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale dell’Università di Firenze nonché direttore della S.O.S Malattie Rare Dermatologiche (afferente alla U.O. Dermatologia I, del Presidio Ospedaliero Piero Palagi di Firenze USL Toscana Centro), e da Roberto Maglie, specializzando presso lo stesso ateneo.
Nello studio è stato descritto l’inusuale caso clinico della ragazza colpita da ricorrenti episodi di sudorazione con presenza di sangue. L’articolo ha contribuito a riportare l’attenzione della comunità medica e dei media su un fenomeno patologico rarissimo e tuttora inspiegato. Tra l’università di Firenze e Stati Uniti e Canada sono in corso importanti collaborazioni su queste patologie e l’articolo di Marzia Caproni e di Maglie ha suscitato largo interesse tanto è che è rimbalzato in siti scientifici ed in tanti media in tutto il mondo.
Visitata presso il Centro Malattie Rare Dermatologiche della ASL Toscana centro, diretto dalla dott.ssa Caproni, la giovane aveva spiegato che questi episodi si manifestavano soprattutto in periodi di forte stress emotivo, avevano una durata di pochi minuti e si risolvevano in modo spontaneo. La paziente manifestava anche i segnali di una generale tendenza alla depressione e agli attacchi di panico.
Gli esperti italiani hanno avuto modo di riscontrare l’effettiva presenza di globuli rossi nel sudore della ragazza e, dopo aver escluso la possibilità di un disturbo della coagulazione sanguigna o di una malattia fittizia, ossia deliberatamente simulata dalla paziente, hanno formulato una diagnosi di ematoidrosi, una condizione essenzialmente caratterizzata dall’occasionale e spontanea emissione di sangue dalle ghiandole sudoripare.
Grazie alla terapia, le condizioni della giovane sono migliorate. Le è stata somministrata un’iniziale terapia a base di paroxetina e clonazepam, per i problemi di depressione e ansia, seguita da un trattamento con propanololo, un agente betabloccante indicato per l’ipertensione e già impiegato in altri casi di ematoidrosi.
La situazione non è ancora risolta completamente, ma gli episodi di sanguinamento sono molto meno frequenti e di dimensioni ridotte.
La dottoressa Caproni si è laureata in medicina nel 1985 e dopo aver conseguito la specializzazione in dermatologia è divenuta un medico molto conosciuto ed apprezzato per il suo lavoro anche in Valle del Serchio.
(Fonte Osservatorio Malattie Rare)
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