Uno dei fattori che colpisce di più chiunque veda il Lucca Comics & Games per la prima volta, sono i cosplayer. Letteralmente parlando “cosplay” significa qualcosa come “recitare con un costume”, o meglio: comportarsi come il personaggio che si interpreta. Questa moda è in circolazione da decenni, da quando i primi fan di fumetti e cartoni esportarono questo “gioco” dal lontano Giappone. Ed è voluto il chiamarlo “gioco”: tutti coloro che si cimentano in questo hobby devono impegnarsi, studiare, avere passione, ma prima di tutto divertirsi. Molte persone vi diranno che lo scopo ultimo è passare un bel fine settimana con gli amici in una bella città, mostrando il loro amore per un certo fumetto, cartone, videogioco, film o qualunque cosa possa essere “interpretato”. Inoltre vi diranno che preparare un cosplay non è affatto semplice: preparare un progetto funzionale e fattibile, bisogna studiare i vari materiali da utilizzare, come cucirli o incollarli insieme, come rendere il costume robusto e comodo, e infine dedicargli molte ore insonni e una discreta quantità di soldi. Però tutto questo è inutile senza un’idea divertente, curiosa e un guizzo di genio: a Lucca vedrete molti cosplayer “professionali”, ma vedrete anche molti con costumi fatti di una semplice maglietta e qualche pezzo di carta, che sicuramente vi faranno ridere a crepapelle. E per aggiungere ancora qualcosa alla ricca fauna già menzionata, sono degni di nota tutti quelli che si travestono da nessun personaggio in particolare, o che non fanno alcuna battuta, ma veri folli vestiti nelle maniere più assurde; come direbbero gli inglesi: veri “freaks” che sembrano uscito da un rave post-apocalittico, mentre sparano a tutto volume la loro musica psichedelica. Tutto questo crea un vero arcobaleno di persone che gioiscono e si divertono in quel piccolo e pacifico angolo di terra che è Lucca.

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