LUCCA – Un piano pilota per la mobilità scolastica integrata e sostenibile per migliorare, perfezionare e adeguare gli spostamenti degli studenti sul territorio sia in ambito comunale che provinciale.
E’ il progetto della Provincia di Lucca ammesso a finanziamento dalla Regione Toscana che aveva promosso un bando attraverso l’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione.
L’amministrazione provinciale guidata dal presidente Luca Menesini, grazie al lavoro dell’Ufficio tecnico e urbanistico di cui è dirigente l’architetto Francesca Lazzari, è stato inserito nella graduatoria che consente di ottenere un finanziamento di 24mila euro. Risorse che serviranno per avviare quello che, in sostanza, è un percorso partecipativo che si colloca all’interno del PUMS, il Piano urbano della mobilità sostenibile della Provincia di Lucca di cui il Consiglio provinciale ha approvato a maggio scorso l’atto di indirizzo e che sarà presentato lunedì pomeriggio (16 ottobre) all’Assemblea dei Sindaci.
L’elaborazione del Piano pilota per la mobilità scolastica avrà necessariamente bisogno delle istanze dei principali destinatari: cittadini, comunità scolastiche e studenti del territorio. A loro infatti è dedicato il processo partecipativo che la Provincia metterà a punto in collaborazione con le amministrazioni comunali.
Data la natura del Pums come strumento di Piano che pone al centro le persone e le loro esigenze, il processo partecipativo si dimostra lo strumento base per riconoscere le disponibilità al cambiamento e per attivare idee, proposte e comportamenti orientati alla mobilità sostenibile.
“L’obiettivo del processo partecipativo – spiega il presidente Menesini – non è, quindi, soltanto quello di rilevare per il particolare segmento della mobilità scolastica le esigenze e le idee di chi vive nell’agglomerato urbano (la città effettiva) dei diversi ambiti del territorio, ma anche quello di collaborare alla formazione di una visione condivisa sui problemi e le opportunità di sviluppo per la mobilità e per il territorio. Il coinvolgimento delle diverse componenti sociali presenti nelle comunità scolastiche nella costruzione del Piano pilota per la mobilità scolastica sostenibile diviene in tal modo una fondamentale opportunità per favorire il cambiamento culturale, rafforzando il ruolo educativo della scuola e della famiglia. Nel processo partecipativo la scuola diventa uno spazio in cui mettere a confronto punti di vista, necessità, idee e proposte anche molto differenti, ma capaci di individuare soluzioni efficaci per facilità di realizzazione che possono essere sperimentate e valutate in tempi brevi, con costi non eccessivi e attraverso il contributo di tutti”.
Il Piano pilota per la mobilità scolastica e il processo partecipativo che lo sostiene sono stati individuati come importanti opportunità per generare il cambiamento culturale necessario a consentire anche nell’ambito provinciale innovazioni e buone pratiche ampiamente sperimentate in altri paesi europei, capaci di offrire un concreto contributo al raggiungimento degli obiettivi globali di sostenibilità.
“Le esperienze nella pianificazione della mobilità scolastica sostenibile – aggiunge Renato Bonturi, consigliere provinciale con delega alla mobilità – mostrano che l’ente pubblico, oggi più che mai, è il soggetto che deve ripensare il proprio ruolo nella gestione e nel governo del territorio, facendosi promotore di politiche partecipative, creando spazi di collaborazione tra soggetti diversi, mettendo in rete e valorizzando tutte le risorse disponibili per individuare soluzioni condivise a problemi comuni, attuando e monitorando insieme ai cittadini le politiche e gli interventi messi in atto al fine di innescare cambiamenti reali”.
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