Era il lontano 1996 quando un gruppo di ragazzi si ritrovarono intorno ad un tavolo per giocare al Fantacalcio, fantasy game che era stato inventato pochi anni prima ispirandosi ad fantasy game americani. Qualcuno era poco più che ventenne, altri avevano qualche annetto in più, alcuni tra loro non si conoscevano neanche, addirittura c’era qualcuno che non era neanche troppo esperto di calcio, ma erano tutti accomunati dalla voglia di stare insieme. Tant’è che oltre venti anni dopo, domenica 3 settembre, li ritroveremo sempre lì intorno ad un tavolo a combattere a suon di rilanci per allestire una rosa competitiva per la propria fanta-squadra per la ventiduesima stagione consecutiva.
Nel corso degli anni la lega “Serie A Barga” è passata dagli otto storici componenti a dieci, seguendo le orme della Serie A che è passata da diciotto a venti squadre, mantenendo sempre la stessa fisionomia. Ci sono Andrea Franchi con il suo Andrelecht, recordman di vittorie del Campionato e della Coppa, Francesco Talini con il Galatalosaray, il presidente della lega e giunto secondo con gli stessi punti del primo classificato nella scorsa stagione, Massimo Morelli con il Morothinaikos, giunto terzo. Ai piedi del podio si sono fermati Marco Lazzarini con il Real Marchin e Gianmarco Marseglia con l’AS Sticazzi, mentre a seguire si sono classificati i due che si sono aggiunti successivamente al nucleo storico Filippo Fontanini con lo Sporting FiFon e Stefano Catarsi con il Cata-gnana. Il più piccolo dei fratelli Catarsi, Enrico, con il Catafogo si salvato per un punto dalla retrocessione, che comporta il cambio del nome della squadra. Mentre le ultime due posizioni sono state occupate dal Salvadolid del primo presidente della lega, Riccardo Salvadori e dal Pozzistein di Roberto Bertoncini, che quindi sono retrocessi ed oltre a cambiare nome dovranno pagare l’aperitivo prima della prossima asta.
Ora che di anni ne hanno parecchi di più, che si sono realizzati nella vita professionale, che hanno tirato su famiglia (ci sono ben 12 tra bambini e ragazzi pronti a seguire le orme dei padri), c’è chi si è trasferito all’estero, ma torna sempre per asta e cena di fine campionato, quello che li accomuna sempre è la voglia di divertirsi insieme, ora che sono diventati veri e propri amici da una vita.
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