Raccogliendo spesso le voci della gente, in tanti pensano che non funzionano che non sono attive, che non servono a svolgere funzione di aiuto in caso di indagini per la sicurezza del territorio. Non la pensa ovviamente così l’assessore ai lavori pubblici Pietro Onesti, che sulle video camere di sorveglianza del territorio in questi anni ha creduto ed investito grazie anche ad appositi finanziamenti regionali oltre che comunali: “Le telecamere funzionano eccome, sono già state utilizzate in passato per risalire ai responsabili di alcuni crimini e svolgono quindi anche un’azione deterrente. In proposito abbiamo deciso di apporre appositi cartelli nei pressi delle videocamere presenti nella zona di Largo Biondi a Barga, zona che spesso è soggetta all’azione dei vandali. Nella speranza di scoraggiare ulteriormente chi non vuole bene al patrimonio pubblico.

Intanto, assicura sempre Onesti, va avanti il progetto per far salire dalle 13 attuali a 20-21, le videocamere presenti sul territorio comunale.. Un progetto da circa 45 mila euro, di cui 20 circa messi a disposizione dalla Regione tramite uno specifico bando regionale.

Presto saranno disponibili anche i fondi stanziati dal comune, promette l’assessore ed i lavori dovranno essere completati entro il mese di settembre.

“Stiamo valutando i punti dove c’è maggiormente bisogno di questi strumenti – ci dice l’assessore Onesti – non saranno meno di 8. Sulla loro dislocazione stiamo valutando le soluzioni migliori in accordo anche con le forze dell’ordine. Di sicuro alcune verranno installate lungo le strade del territorio del fondovalle barghigiano, da Ponte di Campia e Ponte all’Ania. Altre telecamere serviranno più che il controllo stradale, il monitoraggio ambientale”.

Gli fa eco il sindaco Marco Bonini convinto dell’utilità di incrementare questo strumento di sorveglianza per la protezione e la prevenzione del territorio dal punto di vista dei reati: “Una operazione – dice Bonini – che nel comune di Barga è partita due anni orsono con il primo progetto di infomobilità che appunto permise l’installazione delle prime 13 telecamere:

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