La Chiesa del Santissimo Crocifisso a Barga è la più antica dopo il millenario Duomo e sicuramente una di quelle con il maggiore fascino. E’ una chiesa seicentesca che sorge su un impianto del dodicesimo secolo e l’interno della Chiesa è ricco di decorazioni in stucco e oro e conserva un bellissimo coro ligneo della metà del Seicento.
La facciata, tardo cinquecentesca, ha ai lati del portale due statue di marmo ed è uno degli elementi di maggior pregio della chiesa.
Proprio la facciata ora è a rischio ed ha bisogno di interventi anche veloci e sicuramente appropriati. L’appello viene lanciato dal proposto di Barga don Stefano Serafini che proprio stamani (21 giugno) ci ha mostrato i problemi in essere: la cornice di una delle finestre che adornano la facciata è seriamente danneggiata e rischia di cadere in più parti, ma ci sono altri punti delle decorazioni in pietra serena che si sono distaccati. Non versano peraltro in ottime condizioni anche le statue in marmo, ma indubbiamente il problema principale è quello del rischio della caduta delle pietre e dell’ulteriore danneggiamento delle finestre.
Ce lo spiega meglio don Stefano in questa audiointervista (clicca QUI).
Non è di facile soluzione appunto il problema. C’è bisogno di un progetto serio e di un coinvolgimento di Soprintendenza, Curia, Amministrazione Comunale che speriamo prestino attenzione alla situazione.
L’allarme di don Stefano si estende anche ad altre zone vicine alla chiesa. A due passi sorge il muro su cui poggia il Duomo di Barga: un alto muraglione in pietra al cui interno si trovano anche i depositi dell’acquedotto comunale. Quel muro presenta dei tratti danneggiati (dall’acqua piovana o dagli impianti dell’acquedotto non si sa…). Durante i periodi delle pioggia è solcato da un rigagnolo copioso d’acqua e adesso c’è una lunga crepa che si nota tra le pietre e soprattutto c’è una parte in cui le pietre sono smosse e sporgono in avanti. Possono cadere? C’è qualche rischio? C’è bisogno che il problema sia seguito con più attenzione? Tutto domande che don Stefano si sente di girare alle autorità preposte, comune di Barga in primis.
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