Il Campone è pronto e sabato riapre i battenti con una cerimoni inaugurale alla quale sono attese oltre 1500 persone tra invitati e popolazione. La notizia della sua riapertura è stata resa nota ieri dal presidente del Judo Club Fornaci Ivano Carlesi, l’anima ed il cuore di tutta questa operazione.
L’impianto sportivo che ha accompagnato dagli anni ’30 la storia di Fornaci, dopo un abbandono di diversi anni, riapre i battenti, bello come era una volta, sabato 20 maggio alle 18. Alla cerimonia inaugurale anche tante autorità tra le quali Vincenzo Manes presidente di Intek group, a cui fa capo anche la KME Fornaci. Azienda che ha dato il via all’operazione di rinascita mettendo a disposizione del Judo club fornaci, in comodato d’uso gratuito, tutta la struttura.
Ora, dopo lavori eseguiti a tempo di record, tutti finanziati dal Judo Club Fornaci e da Ivano Carlesi in particolare, per un costo di 150 mila euro, è tutto pronto ed in tanti, alla conferenza di presentazione, hanno parlato di un miracolo a cominciare dal sindaco Marco Bonini che si è detto particolarmente onorato e soddisfatto di quanto Carlesi ed il Judo Club, grazie anche al lavoro di tanti volontari, hanno realizzato a tempo di record; compiendo in soli pochi mesi una impresa che sembrava irrealizzabile solo nel marzo scorso quando fu firmato il comodato d’uso.
Già stamani la struttura era agli ultimi ritocchi, ma per il 20 maggio saranno operativi il campo da tennis, da calcetto, beach volley, la pista di atletica, e tanti altri servizi tra i quali il dancing I Pinoli, con tanto di pista da ballo e schermo gigante per potervi assistere a partite di calcio ed altri eventi e con il bar – pizzeria “La Fabbrica dei pinoli”.
Il tutto a disposizione di tutta la comunità e di chi ama lo sport, ha sottolineato Ivano Carlesi, pagando una semplice tessera sociale e pochi euro per poter usufruire delle strutture; gestito da una decina di giovani, tra impianti sportivi e parte ricettiva, che gravitano attorno alla realtà del Judo Club e che in questo progetto hanno trovato una fonte di impegno e di sostentamento. Per il resto niente è stato chiesto e niente verrà chiesto alla comunità. Tutto è stato fatto con il sacrificio di volontari e sostenendo con impegni economici anche in prima persona mutui importanti. Con il solo compenso della soddisfazione di aver realizzato per Fornaci una bella cosa. Per chi ha vissuto la storia del paese, per chi il Campone sa che cosa ha rappresentato e che cosa era, sarà infatti indubbiamente una grande emozione la sua riapertura.
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