Fantasma d’oriente (terza puntata)

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11. ANNUNCI MATRIMONIALI – CARROZZA RISTORANTE DELL’ORIENT EXPRESS

La carrozza ristorante è affollata e Pierre si trova a pranzare con altri viaggiatori. Al suo tavolo sono accomodati una giovane donna vestita alla moda, bionda e procace, e un uomo tarchiato di mezza età, pelato e con i baffi marroni all’ingiù. Quest’ultimo sembra apprezzare la presenza della sconosciuta e gli lancia sguardi fugaci. Dal finestrino scorrono i paesaggi della pianura francese, mentre Pierre, in attesa del cameriere, apre il giornale ed inizia a leggere.

GIOVANE DONNA

(rivolta a Pierre)

Vi chiedo scusa Monsieur, mi darete il giornale quando avrete finito di leggerlo?

PIERRE

Anche subito Madame, se lo desiderate.

GIOVANE DONNA

No grazie, ora siamo appena partiti. Dopo pranzo mi andrà di leggere. Sapete, c’è una pagina speciale su quel giornale…

PIERRE

Speciale? A quale pagina vi riferite?

GIOVANE DONNA

Forse arrossirò, ma non intendo nascondervi la mia curiosità circa quel genere di lettura.

PIERRE

(incuriosito)

La prego, di che si tratta?

GIOVANE DONNA

Degli annunci matrimoniali.

La battuta cattura l’interesse dell’uomo tarchiato, che prende a fissare la donna, arrotolandosi il baffo destro.

Una mia conoscente si è sposata il mese scorso rispondendo ad un annuncio sul giornale che recitava: capitano dell’esercito delle Indie, in licenza in Francia, cerca moglie di buon carattere, preferibilmente con dote.

UOMO TARCHIATO

(Tossicchia)

Perdonate Madame se intervengo, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare. Siamo ormai nel 1890 e i giornali, oltre a dare le notizie, costituiscono notevolissimi mezzi di socializzazione. Condivido la pratica degli annunci matrimoniali.

Un cameriere alto e dinoccolato in divisa blu serve alla giovane donna una zuppa fumante. Pierre ripone il giornale. Il cameriere serve la zuppa anche a lui e all’uomo tarchiato, poi si allontana.

GIOVANE DONNA

Esattamente ciò che dico io. E non si tratta di storielle, ma di informazioni circostanziate. Pensate che l’annuncio contiene sempre il numero di casella postale per le risposte. Anche se, piuttosto che dichiarare la dote, beh, sarei dell’avviso di spedire una

fotografia: un chiaro e luminoso ritratto a seppia. Naturalmente, solo se si è di bell’aspetto.

UOMO TARCHIATO

(Tossicchia)

Naturalmente. Ma ciò che vale per la donna non è detto debba valere per l’uomo. Un gentiluomo benestante avrebbe il dovere morale di dichiarare la propria agiatezza, piuttosto che indugiare sul proprio aspetto.

E, così dicendo, prende ad arrotolarsi il baffo sinistro.

GIOVANE DONNA

Voi siete sposato, Monsieur?

UOMO TARCHIATO

(Tossicchia)

Non ancora Madame. I miei affari mi tengono impegnato e, a causa di essi, non ho ancora avuto modo di pensare al matrimonio…fino ad ora.

GIOVANE DONNA

Mi incuriosite. Di cosa vi occupate?

UOMO TARCHIATO

(Tossicchia)

Di commercio Madame, sono un commerciante di tabacco.

GIOVANE DONNA

Non ne ho mai conosciuto uno. E, ditemi, vi piace il vostro lavoro?

UOMO TARCHIATO

(Tossicchia)

E’ un lavoro estremamente interessante Madame e, aggiungo senza tema di smentita, anche soddisfacente economicamente. E voi… siete sposata?

GIOVANE DONNA

No, in effetti, no. Oppure sì. Sono divorziata. Mio marito era Cosacco, io sono Russa.

UOMO TARCHIATO

(Tossicchia)

E perché avete scelto di vivere a Parigi?

GIOVANE DONNA

Dove altro può andare una donna divorziata?

Pierre sorride mentre sorseggia la zuppa.

12. L’ORIENT EXPRESS ARRIVA ALLA STAZIONE DI BUCAREST

Alla stazione di Bucarest Pierre scende, preceduto dall’uomo tarchiato che avanza lentamente, portando i pacchi e le valige della bionda e procace signora, mentre lei cammina sinuosamente davanti a lui, tenendo in mano solo la cappelliera.

Pierre guarda l’orologio della stazione, che segna le 5 del pomeriggio. Controlla il suo orologio da taschino e sposta le lancette avanti di un’ora. A pochi passi, un robusto fattorino dell’Orient Express in divisa blu spinge il carrello con sopra il suo bagaglio. Pierre esce dalla stazione e guarda l’orologio appeso al muro dell’ingresso, quella dell’ora è una vera fissazione. Questa volta non ci sono differenze: l’ora è la stessa dell’orologio all’interno della stazione.

Ad attenderlo, sulla piazza, c’è una carrozza con cocchiere in livrea; sullo sportello lo stemma dei sovrani di Romania: aquila dorata in campo blu. Il cocchiere scende e lo aiuta a salire.

13. LA CARROZZA ATTRAVERSA LA FORESTA DEI CARPAZI E SI DIRIGE AL CASTELLO

I due cavalli corrono sulla strada che porta al castello, lungo la Valle della Prahova, incorniciata dai monti Bucegi e Baiului.

La carrozza attraversa una nera foresta, sotto un cielo dipinto con le gelide tinte dell’inverno.

Si scorge in lontananza un bianco castello illuminato.

Dopo un’ora la carrozza si ferma. Il cocchiere in livrea scende ed apre lo sportello. Pierre scende. Un valletto, anch’egli in livrea, gli viene incontro con un lume ad olio. Pierre respira l’aria della sera a pieni polmoni e si dirige verso il portone. Quell’atmosfera gli è familiare ed Elisabetta è una splendida amica.

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