7. LETTERA CHE PIERRE HA SCRITTO 5 ANNI PRIMA ALLA REGINA ELISABETTA DI ROMANIA, SUA CONFIDENTE – BIBLIOTECA DEL CASTELLO
Alla luce di un candelabro, due mani femminili aprono una lettera, su cui è riportata, in alto a destra, la data: 10 agosto 1884.
PIERRE
Cara Elisabetta, non ho altra scelta che quella di dimenticarmi di lei, di lasciare che Azyadè diventi il ricordo di un amore perduto. Un abisso di cultura e di religione ci dividono. Come potremmo mai essere felici?
La lettera continua. Le mani la ripiegano con delicatezza e la depongono con cura in un cassetto, insieme ad altre lettere scritte con la stessa calligrafia: tutte portano la firma di Pierre Loti.
8. PIERRE LEGGE DELL’INAUGURAZIONE DELLA STAZIONE DI SIRKECI – CASA DI PIERRE IN ALVERNIA
Pierre esce dalla sala turca ed incontra la zia, che gli si avvicina con il giornale in mano.
ZIA
Pierre, il trasporto passeggeri fa progressi!
Lascia il giornale a Pierre e sale le scale.
PIERRE
Grazie zia.
Pierre prende il giornale e lo alza dritto innanzi a sé: Le Figaro riporta in prima pagina la notizia dell’inaugurazione della tappa Istanbul-Sirkeci dell’Orient Express, con tappa intermedia a Bucarest. Pierre piega il giornale e si dirige con passo deciso verso il suo studio. Entra. Da uno scaffale estrae una carta geografica arrotolata e la stende sulla scrivania. Con l’indice la scorre, da Parigi a Bucarest a Istanbul.
PIERRE
Senza la sosta a Varna per traghettare i vagoni, il viaggio si riduce notevolmente. Potrei tornare in tempo in Francia per il prossimo comando. E cercare di lei, sapere se è viva, se mi aspetta ancora…Devo tentare! Ci sono presagi che mi spingono a partire.
Lascia la carta sulla scrivania, che si arrotola su se stessa, ed esce dallo studio. Sale velocemente le scale ed entra in camera da letto, cerca furiosamente in un cassetto, poi in un altro. Da quest’ultimo ne estrae un pacco di lettere, legate con un nastro che ferma un biglietto da visita sgualcito scritto in arabo. E’ il biglietto dello scrivano che traduceva in Francese le lettere di Azyadè. Sotto le lettere si scorge un fazzoletto ricamato ripiegato, da cui Pierre estrae l’amuleto che l’apparizione di Azyadè gli aveva messo al collo nella stanza turca. Lo stringe a sé e sorride con ottimismo.
PIERRE
Ho l’indirizzo dello scrivano e ho l’amuleto di Azyadè. La troverò!
9. IL TELEGRAMMA – UFFICIO POSTALE
All’ufficio postale Pierre detta un telegramma all’impiegato, un uomo anziano in divisa.
PIERRE
(visibilmente di buon umore)
Elisabetta mia cara, mi sono deciso a tornare ad Istanbul. Non riesco a dimenticare Azyadè. La volontà è vinta dalle ragioni del cuore. Vi chiedo ospitalità per una notte nel vostro castello dei Carpazi. Arriverò a Budapest il 13 ottobre con l’Orient Express. Ho bisogno del vostro conforto. Vostro Pierre Loti.
10. L’ORIENT EXPRESS PARTE DA PARIGI – GARE DE L’EST
E’ mattina. La carrozza di Pierre, condotta da un cocchiere francese baffuto, si ferma davanti alla stazione de la Gare de l’Est. C’è molto trambusto, un via vai continuo di viaggiatori seguiti da affaticati fattorini carichi di bauli.
Pierre scende dalla carrozza, mentre il cocchiere si fa aiutare da un giovane fattorino a calare il baule di medie dimensioni. Pierre paga la corsa e si allontana, con il giovane fattorino appresso. Guarda l’orologio sul muro esterno della stazione: segna le 8. Regola il suo orologio da taschino ed entra nella stazione.
C’è folla all’interno della stazione. Un ragazzino in piedi con un fascio di giornali sotto il braccio mette in tasca alcune monete.Pierre si ferma e acquista un giornale. Lo piega e lo mette sotto il braccio. Guarda l’orologio sul muro interno della stazione, segna le 8 e 5 minuti. Regola di nuovo il suo orologio da taschino.
Prosegue risoluto sino al binario dove è fermo l’Orient Express. Il giovane fattorino dietro di lui.
Alcuni passeggeri salgono, altri salutano. Certi curiosi passano davanti al treno per ammirarlo, poi si fermano difronte alla carrozza con la scritta Orient Express.
Il capotreno attempato chesi sposta lungo il binario, si avvicina a Pierre, notando il fattorino dirigersi verso gli scalini della carrozza.
CAPOTRENO
Quale destinazione Monsieur?
PIERRE
Dapprima Bucarest. Poi Istanbul.
CAPOTRENO
Il vostro nome Monsieur?
PIERRE
Pierre Loti.
Il capotreno apre un libretto nero e scorre con il dito indice una serie di nomi.
CAPOTRENO
Scompartimento 11. Gli inservienti vi accompagneranno. Buon viaggio Monsieur Loti.
PIERRE
Grazie. Scusate, sapete dirmi esattamente a che ora parte il treno?
CAPOTRENO
Alle 8.30 in punto Monsieur.
PIERRE
Sapete, tengo molto alla puntualità e, dal momento che l’orologio fuori dalla stazione e quello dentro segnano 5 minuti di differenza, non saprei come regolare il mio orologio.
CAPOTRENO
Quello dentro è sempre 5 minuti avanti, per mettere fretta ai viaggiatori. E’ l’usanza di Parigi Monsieur.
PIERRE
La mia è una corsa contro il tempo, anche cinque minuti possono fare la differenza.
E, così dicendo, Pierre regola per la terza volta il suo orologio da taschino.
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