Dal Rio Villese ai corsi d’acqua della provincia. Arriva alla fase finale il progetto di ripopolamento della trota superautoctona

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Centotrentamila avannotti di trota fario autoctona della valle del Serchio sono stati distribuiti questa mattina alle associazioni dei pescatori ed ai volontari della Valle del Serchio per il ripopolamento dei torrenti e dei corsi d’acqua della provincia di Lucca. Una operazione in grande stile che ha coinvolto anche le istituzioni protagoniste del progetto per la valorizzazione di una specie super autoctona che vada a ripopolare stabilmente i fiumi ed i torrenti del territorio provinciale

Tra i presenti per le istituzioni l’assessore regionale Marco Remaschi, dato che proprio sotto l’egida dell’assessorato ad Agricoltura, sviluppo rurale, foreste, caccia e pesca, si è svolto questo progetto poi seguito in prima persona dal dipartimento di Lucca dell’assessorato ed in particolare dall’Unione dei Comuni della media Valle, fino poi al comune di Barga presso il quale è stato realizzato l’impianto strategico che ha permesso di completare il progetto, il centro ittiologico del Rio Villese.

C’era stamani per il comune di Barga l’assessore Pietro Onesti con il sindaco di Barga, Marco Bonini oltre al sindaco di Coreglia, Valerio Amedei. Proprio Onesti è stato il curatore e l’anima dell’impianto del Rio Villese dove a febbraio erano state deposte 200 mila uova selezionate di trota autoctona. Ne sono nati quasi altrettanti avannotti di cui circa 130 mila stamani sono stati consegnati, sotto la supervisione dell’esperto che ha seguito il progetto Pier Paolo Gibertoni, alle associazioni di pescatori ed ai volontari che in queste ore “lanceranno” gli avannotti nei principali corsi d’acqua del territorio. Altri 30-50 mila, di una specie ancor più selezionata e le cui uova sono nate proprio in Garfagnana, verranno immesse nei torrenti nelle prossime settimane

E’ la prima volta che avviene una operazione di questa portata, destinata appunto a realizzare un progetto sul quale ormai istituzioni, esperti e volontari sono impegnati da anni. Con l’obiettivo finale di avere negli anni a venire, da qui ad un paio di anni forse, una specie di trota fario “nativa” di questo territorio. E con già idee importanti anche nel campo della valorizzazione di un altro prodotto tipico di questo territorio, come ha anticipato proprio ieri per lo Slow Food Garfagnana, Rolando Bellandi, presente alla mattinata del Rio Villese.
Ci sono anche buone notizie per l’impianto di Rio Villese. Dopo questa esperienza l’Assessorato Regionale alla Pesca ritiene che siano maturi i tempi per una ulteriore espansione dell’Incubatoio di Rio Villese che potrà così entrare a far parte di un ristretto numero di impianti selezionati a livello regionale per l’attività tecnico scientifica di produzione di salmonidi di qualità da immettere nelle acque toscane classificate a salmonidi

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