Sulla via del ritorno. Nel cuore dei Balcani. Serbia – Vrnjacka Banja- 9^ ricetta

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Proseguo addentrandomi in Serbia e mi dirigo verso una località termale in cui vive la famiglia di una mia cara amica di origine Armena: Vrnjacka Banja, 200 km a sud di Belgrado. Vi si trovanoben 7 sorgenti minerali, hotel affascinanti, viali e giardini alberati e aiuole fiorite. Irena, che era attivista in un partito comunista durante il conflitto serbo-bosniaco, da anni mi cucina piatti della tradizione Serba durante le feste raccomandate, le mie e le sue, essendo lei Ortodossa ed io Cattolica. Insomma, ci facciamo belle scorpacciate di carne arrostita, in umido, alla griglia, fritta, in tutti i modi. I Serbi sono carnivori e non è che in Toscana si trovino male! Prediligono il maiale e lo sanno cuocere intero, allo spiedo, ingannando il tempo con bevute di grappe alla prugna e tante storie esilaranti.

Ma se dico musica balcanica a cosa pensate? Sicuramente alla scalpitante musica bandistica di Goran Bregovic, risultato della fusione di temi zigani e slavi. La sua musica dal vivo l’ho sentita, niente di meno che a Palermo, durante la festa di Santa Rosalia. La Santuzza veniva portata in processione sul carro settecentesco da cui svettava il Sindaco, seguita dalla banda di Bregovic e dal suo candido coro bulgaro. Fu emozionante sentire i suoni degli ottoni acclamare la fede Siciliana in un’unione religiosa e popolare tra la Penisola Balcanica e la Penisola Italica. La sua musica si è espressa ai massimi livelli nella filmografia di un altro grande cittadino Serbo, il regista Emir Kusturica, che nel 1995 vinse la Palma d’oro a Cannes con Underground. Non so chi di voi abbia visto il film, ma chi di voi ha sentito la colonna sonora, non potrà dimenticarla. Mio figlio e i suoi amici mettono il CD a tutto volume mentre si sale da Barga al Renaio, facendo balzare l’auto da una curva all’altra come quella di Topolino. Ed è così che mio figlio ha iniziato a studiare tromba, coniugando la passione di Barga per il jazz con l’allegria dei balli zigani.

Bistecca di Karakjordje

Carne quindi, una bistecca che porta il nome del grande capo militare della Prima rivolta Serba contro i Turchi. Potete scegliere carne di maiale o di manzo, purchè sia sottile ed adatta alla frittura. Servitela con cetrioli sott’aceto: io, grazie a Irena, ne ho sempre un boccaccio in cucina, pronti all’uso.

Ingredienti per 4 persone

– 4 fette di carne
– Panna da cucina (creme freche è preferibile)
– Pan grattato
– 4 foglie di salvia
– 4 fettine di prosciutto cotto
– Spago da cucina o stuzzicadenti
– Pan grattato
– 2 uova
– Sale e pepe nero
– Cetrioli sott’aceto
– Olio d’oliva (strutto nella ricetta originale)

Procedimento

Battete le fette di carne ed asciugatele con la carta da cucina. Quindi su ciascuna fetta adagiate la fettina di prosciutto e spalmatevi sopra un cucchiaio di panna da cucina. Aggiungete la foglia di salvia, una grattata di pepe e il sale. Arrotolatele facendo attenzione a che non esca la panna. Chiudete le rolatine con spago da cucina o con uno stuzzicadenti. Passate quindi ogni rolatinanell’uovo sbattuto e nel pan grattato. Ripetete il procedimento per assicurare una perfetta panatura. Friggete in olio d’oliva. Scolatele e passatele nella carta assorbente.

Servite le bistecchine, o rolatine, belle calde, decorandole con fettine di cetrioli sott’aceto.

Riguardo alla bottiglia, suggerisco un rosso della Fabbrica di San Martino.

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