Dalla Serbia al Montenegro il passo è breve, anche perché molti Serbi la considerano ancora come la loro terra, nonché il naturale sbocco al mare, la loro spiaggia sull’Adriatico. Fino al 2 giugno 2006 la Repubblica del Montenegro era infatti parte della Repubblica di Serbia e Montenegro, diventando uno stato indipendente solo a seguito di un referendum popolare.
Repubblica nata dalla Ex Jugoslavia, ha dato i natali alla principessa Elena che sposò Re Vittorio Emanuele III nel 1896, futuro Re d’Italia. Bella donna, alta e austera, svettava sul più piccolo marito, costituendo una miglioria genetica per casa Savoia. E pensate che il viaggio di nozze venne fatto presso l’isola di Montecristo, sul panfilo Jela, che significa Elena in lingua montenegrina.
Il mare del Montenegro ha i colori del nuovo mondo; sferzato dal vento, offre onde dipinte di un blu intenso, che si espandono nell’enorme fiordo di Kotor.
E quali ricette la regina Elena avrà portato nell’austero Piemonte? Direi quelle a base di carne, tutte. Vi proporrei i gustosi bocconcini di vitello al cartoccio, che il cuoco di corte non avrà resistito nello spruzzare di barolo prima di infornarli.
Bocconcini di vitello della Regina Elena
In montenegrino si chiamano CHEVAPS
Ingredienti per 4 persone
800 gr di spezzatino di vitello (in Piemonte carne della razza Fassone) tagliato molto piccolo
Foglioline di salvia
Farina bianca per infarinare
250 gr cipolle rosse o scalogni
250 gr funghi freschi o secchi
100 gr di burro
350 gr di salsa di pomodoro (oppure un bel bicchiere di vino rosso)
Un mazzetto di prezzemolo (i Piemontesi ne vanno matti)
Sale e pepe nero
Procedimento
Infarinate la carne e rosolatela nel burro, unendo le foglioline di salvia. Aggiungete le cipolle o gli scalogni tagliati a fettine sottili. Quindi i funghi (gli champignon andranno benissimo) tagliati a fettine e il prezzemolo tagliuzzato. Rosolate. A metà cottura aggiungete la salsa di pomodoro e continuate a rimestare sino a che gli ingredienti saranno bene amalgamati. Salate e pepate a piacimento, giungendo QUASI a fine cottura.
Rivestite la teglia di abbondante carne da forno ed adagiatevi il composto. Chiudete la carta da forno sopra la carne, facendone un bel pacchetto, un vero e proprio cartoccio. Come vi accennavo, il cuoco dei Savoia avrà certamente spruzzato un goccio di Barolo prima di chiudere il cartoccio, me lo vedo! Se non avrà addirittura sostituito la salsa di pomodoro con un bicchiere di vino rosso.
Infornate a 180 gradi per dieci minuti, il tempo per i bocconcini di diventare croccanti.
Servite il cartoccio su un vassoio a centro tavola. Di contorno le patate bollite spolverate di prezzemolo saranno un ottimo accompagnamento.
Riguardo alla bottiglia, suggerisco un syrah della Tenuta Lenzini
Tag: ricette, balcani, koto, montenegro
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