KME, il punto della situazione con i lavoratori

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Il punto della situazione sull’andamento dello stabilimento nei primi tre mesi del 2017 e sulla prosecuzione dell’accordo sindacati-azienda sottoscritto a giugno 2016.

Così il resoconto delle assemblee sindacali indette oggi con i lavoratori dello stabilimento di Fornaci, sia quelli che lavorano all’interno che quelli attualmente indirizzati sulla social Valley di Campo Tizzoro.
Erano presenti a Fornaci, a parlare con i lavoratori, i segretyari provinciali di FIM, UILM e FIOM oltre che i rapprsentanti della RSU di Fornaci.

Un’assemblea dunque informativa del confronto avvenuto nelle settimane scorse, come conferma il segretario provinciale della FIM, Narcisa Pellegini:

“Di come sono stati i primi mesi dell’anno e di questa ripresa che si comincia ad intravedere e che dà una sorta di speranza che l’accordo che abbiamo fatto prenda la forma del rilancio della fabbrica”

I dati positivi sono quelli riguardanti le produzioni: sia per quanto riguarda i laminati e le lingottiere, gennaio e febbraio sono stati mesi positivi ed anche marzo dovrebbe chiudere con dati nuovamente positivi. Ma anche del dato relativo alle internalizzazioni di alcuni lavori prima affidati a ditte esterne, per recuperare posti di lavoro, in totale 8 tra Fornaci e lavoratori attualmente impegnati nella social Valley.

Tra le problematiche discusse con i lavoratori, che su questo aspetto hanno chiesto più attenzione, la mancanza di materia prima che di fatto ha cambiato in questi mesi il modo di concepire i giorni lavorativi in quanto si lavora quando arriva la materia prima e quindi può capitare che il lavoro si svolga il sabato anziché durante la settimana, come ha spiegato il segretario provinciale della UILM Giacomo Saisi:

“E’ chiaro che una maggiore continuità nell’arrivo di materia prima – ha aggiunto – permetterebbe di lavorare meglio e con più regolarità e quindi accrescere la produzione ed è questo che i lavoratori si aspettano ma ritengo che ora, visti i dati positivi sulla produzione, esistano i presupposti per richiedere all’azienda un maggiore supporto in tal senso; a cominciare dalla stessa dirigenza di Fornaci di Barga che deve sollecitare l’azionista sulla necessità di fornitura di maggiore materia prima. Percghé Fornaci può dare la giusta risposta a livello di lavoro e di produzione”.

E’ il terzo step per portare avanti con maggiore tranquillità il piano di rilancio siglato nel giugno scorso dice ancora Saisi:

“perché questo era un accordo che si basava su tre pilastri: riportare la produzione del forno a Fornaci di Barga; gestire gli esuberi con la solidarietà anche forzata ed il terzo che alla fine del 2018 questo stabilimento possa raggiungere le 70 mila tonnellate annue che permettano di recuperare tutti gli esuberi e dare stabilità alla fabbrica. I primi due pilastri si sono messi a posto con lo sforzo dei lavoratori ed anche con lo sforzo dell’azienda ma ora c’è da portare a redditività lo stabilimento ; portare più produzione a Fornaci e questo lo possiamo fare se la materia prima arriva e se si andrà sul mercato a cercare nuovi clienti”.

Quello della mancanza di materia prima è un dato su cui insiste anche il segretario provinciale della FIOM Mauro Rossi:

“E’ una delle cose che preoccupa più, perché sembrerebbe che gli ordini ci possano essere, ma paradossalmente sembra non ci siano le risorse per l’acquisto della materia prima.
Ho letto una dichiarazione dell’Amministratore Delegato che dice in sostanza che non si può chiedere all’azionista di comprare materia prima ma deve essere lo stabilimento stesso in grado di comprarsela.

Io credo che bisogna fare uno sforzo in più e un salto in avanti perché andando così le cose ritengo che a fine dell’accordo a ottobre 2018, ci ritroveremo con dei problemi seri e non potremo allora più contare sugli ammortizzatori sociali. Noi su questo vigileremo quindi attentamente”

Prossimo passaggio adesso il secondo punto della situazione tra azienda, sindacati e istituzioni. Il prossimo incontro del tavolo istituzionale è previsto a Lucca il 7 aprile.
Nell’accordo di giugno 2016 era previsto dopo i primi tre mesi del 2017 anche la riunione della Commissione Economica Congiunta che sicuramente verrà convocata nelle prossime settimane.

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