Una chiesa gremita e silenziosa e tanta commozione negli occhi e negli sguardi di tutti. Così oggi l’ultimo saluto a Giuliana Nardini e Giuseppe Sartini dopo la tragedia di Lucca delle settimane scorse, che ha sconvolto e toccato i cuori delle comunità lucchesi, barghigiane e pisane, quella dove Giuliana e Giuseppe vivevano e quelle dove erano nati e dove risiedono le loro famiglie.
Nella chiesa di San Rocco, nel cuore di Barga, le loro bare vicine, adornate da rose rosse e gialle. Con loro yanta e tanta gente; praticamente tutto il paesino di Sommocolonia, il paese di Giuliana e della sua famiglia, ma anche tanti barghigiani; tanta gente anche dalla comunità di Calci, paese di Giuseppe; da Lucca, il luogo dove hanno vissuto la loro vita ed il loro lavoro. Tutti stretti attorno a dolore del fratello di Giuliana, Andrea e di tutti parenti dei due coniugi.
E’ stato il proposto di Barga don Stefano Serafini a celebrare la funzione insieme a don Antonio Cecconi, parroco di Calci ed don Piero Pierini, nativo di quella comunità.
“Viviamo insieme questo momento e ci dia consolazione e forza il non saperci soli nel portare il dolore per la morte di Giuliana e Giuseppe – ha esordito don Stefano nella sua toccante omelia –E’ un momento difficile perché in questi lunghi giorni sia i familiari che amici tutti, siamo stati devastati da sentimenti e pensieri contrastanti, dalle inevitabili domande, dai dubbi… perché siamo a cercare una spiegazione, una logica. E non poter soddisfare questo desiderio, che potrebbe pacificare il nostro cuore, ci addolora.
Dobbiamo però rimanere in silenzio, senza sprecare inutili parole ed accettare di stare in questa condizione.
E’ un momento difficile perché vorremmo dire ai familiari, agli amici cari ed a noi stessi parole che possano arrivare dentro il cuore, lacerato dal dolore, e invece balbettiamo appena qualche espressione di Consolazione. E allora affidiamoci alla parola di Dio , accogliamola come aiuto a stare in questa fatica e dolore nella dignità dei figli di Dio.
La celebrazione liturgica – ha poi aggiunto – è il momento in cui la comunità si raccoglie ai piedi del sacrificio di Gesù sulla croce e della sua resurrezione. Ai piedi dalla croce vogliamo esprimere la solidarietà verso i familiari e gli amici che viene prima della preghiera.
Gesù morto in croce è l’icona più significati va di tutta la comunità che partecipa con dolore alla morte di questi fratelli.
Gesù si è manifestato solidale con le persone, ha amato ciascuno di noi al di là delle nostre scelte e fragilità. Ha manifestato la sua umana attenzione e partecipazione al dolore.
Ci fa capire che nessuna vita è insignificante e che ogni persona, pur dentro a sbagli, confusioni, sofferenze e scelte discutibili, è sempre più grande dei suoi sbagli”
Dopo la messa, Giuliana e Giuseppe sono stati tumulati nel cimitero comunale di Barga, a Sigliari. La loro tomba ora guarda le Apuane da un lato e versoi colli di Barga e di Sommocolonia. Il paese dove si erano conosciuti e da dove era iniziata la loro storia.
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