La stagione di prosa del Differenti di Barga prosegue giovedì 26 gennaio (ore 21) con “Utoya”, uno spettacolo diretto dalla bravissima Serena Sinigallia e interpretato da due attori straordinari come Arianna Scommegna e Mattia Fabris. Il testo è scritto dal drammaturgo Edoardo Erba (una garanzia visto che ha firmato i testi dei più noti spettacoli di successo in giro per l’Italia) ed ispirato al libro “Il silenzio sugli innocenti” di Luca Mariani giornalista dell’agenzia Agi che con questa opera ha vinto il Premio Matteotti nel 2014. La cronaca più recente, crudele e feroce, l’attualità irrompe così nel cartellone del teatro barghigiano. Uno spettacolo intenso che parla di oggi. Il preambolo di questo lavoro fa infatti riferimento alla strage del 2011 in Norvegia: è il 22 luglio e lo spietato assassino Anders Behring Breivik scatena l’inferno uccidendo otto persone con un’autobomba a Oslo, e poi 69 ragazzi laburisti nell’isola di Utoya, il ‘paradiso nordico’ sede storica dei campeggi estivi dei socialisti di tutto il mondo. L’assassino, vestito da poliziotto, chiama le vittime: “Venite, sono qui per proteggervi”. E poi uccide. È la caccia all’uomo più efferata nell’Europa occidentale dai tempi della seconda guerra mondiale. Nei media prima si avvalora a gran voce la pista islamica. Poi, quando emergono i fatti, gradualmente cala il silenzio sui giovani laburisti giustiziati per le loro idee. In Italia la strage cade presto nel dimenticatoio.
Prodotto dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana in collaborazione con Teatro Ringhiera ATIR e con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia in Italia, lo spettacolo racconta di tre coppie coinvolte in modo diverso in quello che stava accadendo e spalanca una finestra di riflessione che illumina alcune zone oscure di quella vicenda con la luce della poesia. C’è il problema della distorsione della verità da parte dei media, la difficoltà di capire come stiano le cose. C’è il problema della “questione politica”. E c’è il gravissimo problema delle tensioni razziali, del rapporto con l’immigrazione e il terrorismo.
In scena due attori, Mattia Fabris e Arianna Scommegna, che interpretano, senza soluzione di continuità, marito e moglie, fratello e sorella, superiore e subalterna. Ed è la forte tensione degli eventi a far esplodere i conflitti già presenti in queste tre coppie. Fra un marito assente e troppo preso dal suo lavoro all’università o un comandante machista che si approfitta della sua posizione. Uomini razionali e distaccati, bloccati nell’attesa di ordini superiori, a cui si contrappongono donne prese dal panico ma anche più coraggiose e concrete. Sul palco, una suggestiva distesa di tronchi spezzati – disegnata da Maria Spazzi – che fa da sfondo a tutte le storie. Niente di più. Basta questo per evocare la casa degli sposi, la centrale di polizia, il litorale antistante Utoya. Ma è la colonna sonora a scandire ritmi e spazi, con l’incessante ticchettio di un orologio a sottolineare l’inefficienza dei soccorsi o il tonfo ripetuto degli spari a distanza. Gli attori fanno il resto, riuscendo a caratterizzare tutti i loro personaggi senza mai eccedere, rendendoli chiari e distinti ma mai caricaturali. Uno spettacolo coinvolgente e ricco di suspense, che sa narrare l’attualità senza mai scadere nel patetico o nel già visto, lasciando anche qualche interrogativo su quel che avremmo potuto fare noi in una simile situazione.
Info e prevendita: Ufficio Cultura del Comune di Barga, dal lunedì al sabato allo 0583724791; 0583724727. @: cultura@comunedibarga.it oppure su Facebook pagina Teatro dei Differenti
Biglietti da 13 € a 20 €. Speciale scuole € 10,00.
Tag: barga, teatro, stagione di prosa, utoya
Lascia un commento