Ci stiamo avvicinando allo Stato di Israele, arriviamo al Mar Morto, la più grande depressione salina del mondo. Tale depressione si è formata dall’evaporazione delle sue acque, non rigenerate dalle poche entrate da parte degli immissari, tra cui il fiume Giordano. Più propriamente si tratta di un lago confinante con Israele, Giordania e Cisgiordania, nella regione storico-geografica della Palestina. La sua elevata salinità non consente la vita: da cui il nome di Mar Morto. Ma resta comunque un luogo spettacolare, in cui immergersi con gli occhi e con il corpo, avendo le sue acque importanti proprietà curative.
Dopo il lungo viaggio ci ristoriamo nelle sue acque. Non si riesce a nuotare, ma solo a galleggiare, si può restare quasi seduti. Finito il bagno, ci spalmiamo i fanghi caldi che sgorgano dalla terra e poi ci laviamo con acqua dolce. Insomma, una spa ante litteram.
I magi, di tradizioni orientali, apprezzano questo tipo di cura del corpo e ne traggono grande giovamento. Ma subito dopo, per ristorare anche l’intelletto, decidono di visitare il sito di Qumran, dove sono stati trovati i famosi rotoli del Mar Morto, datati 150 d.C. ed associati alla setta degli Esseni, un primo nucleo di comunità monastiche.
Ci fermiamo per cena in un vicino Kibbutz, sul lato nord-occidentale del mare.
Veniamo accolti con calore dai componenti del Kibbutz che, come sapete, vivono una vita egualitaria e lavorano senza scopo di lucro. Il pagamento avviene in natura, sono gli stessi prodotti coltivati la loro moneta. E i proventi della vendita dei prodotti all’esterno vengono divisi equamente fra tutti. In ebraico la parola significa “gruppo”.
Lì aiutiamo a raccogliere le uova dai posatoi e mangiamo tutti insieme nella mensa un noto piatto ebraico dal nome impronunciabile, che significa “mistura”.
Shakshuka
Ingredienti per 4 persone
4 uova
2 scalogni
1 bicchiere di polpa di pomodoro
1/2 peperone giallo o rosso
2 pomodori
2 bicchieri d’acqua
1 cucchiaino di cumino in polvere o curry
1 peperoncino non troppo piccante
1/2 limone
olio extra vergine d’oliva
prezzemolo
tanto pane
Procedimento
Fate soffriggere lo scalogno tagliato a fettine in una capiente padella, unite quindi il peperone tagliato a listarelle e fate insaporire il tutto. Quindi aggiungete i pomodori tagliati a dadini e la salsa. Diluite con l’acqua, possibilmente tiepida, e infine aggiungete il cumino o il curry. Regolate di sale e cuocete a fiamma bassa sino a quando la salsa non si sarà un poco rappresa. A questo punto aggiungete il succo del limone e continuate a rimestare.
Spaccate sopra la salsa le uova, cercando di farle restare intere. Coprite con il coperchio pochi minuti per farle rapprendere. Quando l’albume sarà diventato bianco, servite la vostra shakshuka. Si mangia intingendo nel piatto tanto pane. Si può anche mettere la padella nel centro del tavolo e “pucciare” tutti insieme allegramente.
Riguardo al vino suggerisco un bianco della Badiola.
Fine tredicesima tappa
Tag: ricette, mediterraneo
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