Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) . Da Tunisi a Tozeur

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Poco abituati al blu del mare, i nostri Magi hanno nostalgia del deserto e decidono di trascorrere una notte all’aperto; scelgono l’Oasi di Tozeur (quella della famosa canzone di Battiato: I treni di Tozeur). Si tratta di un’oasi di montagna alle porte del Sahara.

Dopo aver montato la tenda e steso i tappeti, andiamo fuori, sulla sabbia, a cucinare. Una cucina semplice, per la vigilia di Natale. Le palme stendono le verdi braccia nel cielo blu, solcato da stelle grandi come una mano, mentre una falce di luna brilla ad Est.

I cammelli, alleggeriti dalle loro some, camminano a piccoli passi, avendo le gambe legate da corde, per scoraggiare tentativi di allontanamento dal bivacco. Hanno mangiato e cercano di scoprire qualche germoglio in mezzo al verde dell’oasi.

Da una sacca tiro fuori un ramo di datteri, farina e acqua, una ricotta fresca di capra (ma sarà più facile per voi trovarla di pecora) e acciughe salate comprate a Sciacca.

Prepariamo un pasto modesto, degno del bambino che sta per nascere in una grotta, a poche centinaia di chilometri da noi.

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Pane del deserto.

Quando i cammellieri fanno sosta per la notte, preparano il loro pane, la “pita”, quello definito “arabo” che potete trovare in panetteria anche da noi a Barga. Beh, se volete provare fate pure, sennò compratelo.

Loro lo cuociono nella sabbia, sopra legni ardenti. Scuotono poi la cenere finita sul pane, sbattendolo forte contro una roccia… vi assicuro che è buonissimo. Anche perché i legni del deserto sono particolarmente aromatici.

Ingredienti per quattro persone

Ora sapete perché 4 anche se i magi sono tre. Con loro ci siete anche voi.
300 gr di ricotta
200 gr di acciughe dissalate, in alternativa salsa di olive verdi o nere
4 pani arabi
100 gr di datteri morbidi, in aggiunta, una ventina di olive denocciolate verdi o nere

Procedimento.

Accendete un lume nella tenda e uscite a preparare il fuoco.
Se le acciughe sono sotto sale, dissalatele, passandole sotto l’acqua, togliete la lisca centrale ed asciugatele con una carta assorbente. Se sono sott’olio, tiratele semplicemente fuori dal barattolo.

Fatele struggere in una pentola, sino a che non avranno assunto la consistenza di una pasta. Basteranno pochi minuti. Per i più golosi, e Baldassarre lo è, aggiungete uno spicchio d’aglio rosa schiacciato con il palmo della mano, che poi non mangerete se avete un appuntamento galante.

Aprite il pane arabo e spalmatelo di ricotta. Quindi aggiungete la crema di acciughe. Accompagnatelo con i datteri, snocciolati ed infilati su uno spiedino: un morso al pane e un morso al dattero.

Al posto dell’acciuga potete usare la crema di olive, verdi o nere. Ma il dattero non è contrattabile. Tutt’al più si può alternare con le olive, infilate sullo spiedino. Il gioco dolce-salato delizierà i palati.

Riguardo alla bevanda, suggerisco un vino da antichi vitigni, come il Campo Caturesi di Borgo a Mozzano, che Melchiorre ha saggiamente infilato in cambusa.

Fine seconda tappa

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