“Implementare, sostenere e soprattutto regolamentare con precisione l’ingresso e la permanenza degli animali d’affezione nelle strutture sanitarie, con particolare attenzione a quelli di proprietà delle persone ospitate, e promuovere la diffusione di specifici progetti di pet therapy in particolare nelle strutture di lunga degenza. Sono gli obiettivi del testo sostitutivo, che ho presentato in Consiglio regionale, di una mozione del Movimento 5 stelle, condiviso e accettato dai colleghi, in cui compaio come seconda firmataria, e approvato dall’assemblea. Una mozione infatti che così com’era non avrebbe portato al risultato che tutti volevamo ottenere su un tema così delicato e importante”.
Così Ilaria Giovannetti, consigliera regionale Pd e componente commissione Sanità, che ha presentato un testo sostitutivo, approvato dal Consiglio regionale, alla mozione del Movimento 5 stelle in merito all’ingresso degli animali di affezione nelle strutture sanitarie toscane.
“E di un bel risultato per noi si tratta, proprio perché riteniamo che gli schieramenti politici debbano passare in secondo piano quando si vuole lavorare bene per le comunità e nello stesso tempo che un atto consiliare abbia senso solo quando pone obiettivi utili, precisi e raggiungibili, non se chiede ciò che esiste già. La Pet Therapy infatti in Toscana è una realtà da tempo, possiamo dire con orgoglio che nella nostra regione sono stati avviati e funzionano progetti con animali di affezione, di cui è stata riconosciuta la capacità di migliorare il benessere psicofisico di degenti, siano bambini, anziani, disabili o pazienti sottoposti a percorsi terapeutici sfibranti e complessi. Di pet therapy si parla esplicitamente nel piano sanitario regionale così come una delibera del 2014 delinea apposite ‘Linee d’indirizzo per l’accesso degli animali d’affezione in visita a degenti presso Strutture sanitarie e ospedaliere pubbliche e private accreditate’. Chiediamo quindi non di disciplinare da zero la materia, come inizialmente prevedeva la mozione, ma di fare piuttosto più chiarezza sull’applicabilità delle norme. Norme che esistono, che sono stringenti – a dispetto di chi, quando si discute di questo tema, tira fuori problematiche igienico sanitarie senza sapere che ci sono già protocolli precisi – e che, se ben ordinate, faciliteranno e rafforzeranno l’accesso alle strutture sanitarie di animali d’affezione, già rodati e preparati a questi percorsi. E saremo felici di aver regalato a qualche paziente un sorriso in più”.
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