Buone nuove per le castagne del nostro territorio. C’è un progressivo risveglio della castanicoltura che coincide con la progressiva uscita di scena del temibile cinipide galligeno che aveva drasticamente ridotto la capacità produttiva degli castagneti. Il piano di lancio dell’antagonista naturale, il torymus, continua a dare positivi risultati anche se la battaglia è ancora lunga.
Anche nei territori barghigiani laddove la tradizione e la produzione vive ancora grazie all’impegno ed alla passione di un gruppetto di uomini della nostra montagna, la strada intrapresa, dopo anni veramente buoi per la produzione delle castagne, sembra quella giusta.
Ne è convinto l’assessore alla montagna del comune di Barga, Pietro Onesti in occasione dell’avvio della raccolta partita proprio in questi giorni.
“Questa sarà una
stagione ed un’annata positiva – assicura– la produzione, stando alle prime stime, sembra essere cresciuta ancora ed anche la qualità del prodotto sembra essere ritornata ai livelli del passato. Nonostante la lunga stagione secca estiva, le castagne sembrerebbero non aver risentito della poca acqua e quindi ci si aspettano numeri e qualità. Ci si aspetta di ritornare ai numeri del prima cinipide. Insomma continuano a crescere i risultati ottenuti con il lancio dell’insetto antagonista al cinipide anche se rimangono delle zone che ancora sono interessate da questa problematica”.
Parole positive che si inseriscono in un cauto ottimismo tra i castanicoltori ed appassionati che dopo anni di raccolti magrissimi potranno forse tornare a riempire le ceste, ad accendere i metati, essiccare e “molire” le castagne per trarne la preziosa e celebre farina di neccio che costituiva un tempo la base di molti piatti della tradizione culinaria locale, proprio come un tempo.
I prossimi giorni scioglieranno comunque o meno le riserve ma è certo che, rispetto al 2013, con una produzione pari a 0 anche sul territorio barghigiano (dove la produzione si concentra in particolare in val di Vaiana, , ma anche nella zona di Pegnana, di Carpinecchio e di Renaio e di Tiglio), qualche segnale di ripresa c’è stato già lo scorso anno e questo sta a dimostrare che le cose possono ancora migliorare, nella speranza che questo sia l’anno buono per riportare la produzione ai livelli auspicati da Giovanni.
La raccolta, in ritardo rispetto allo scorso anno a causa delle condizioni climatiche estive, è partita già da qualche giorno per continuare nelle settimane successive mettendo in moto un mondo speciale e storico per questa terra.
“Dietro ogni chilo di farina c’è una filiera tutta la valorizzare – ci dice ancora Onesti – qui da noi i produttori e raccoglitori di castagne sono rimasti pochi e in particolare si trovano nella zona di Val di Vaiana, renaio, Carpinecchio, dove in particolare si riscontra anche il proseguire di tutte le tradizioni legate alla castagna grazie anche al lavoro ed alla passione di persone come Giovanni Giovannetti ed altri abitanti della zona”
Tag: raccolta, castagne, valdivaiana, Pietro Onesti, produzione, renaio, montagna
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