Quando ero ragazzo e scendevo da Barga a Fornaci, giunto alle due strade, mi colpiva sempre la visione di una fontana, che era posta tra i marciapiedi che lì terminano simile a una freccia a punta rotonda insinuata tra due vie, appunto, quella per Barga e l’altra che proveniente da Ponte all’Ania conduce in Mologno e oltre.
Con il tempo a seguire ma non ricordo quando, se alla fine dei ’70 o inizi ’80, mi accorsi che era stata tolta, però, a dire il vero, pensai a una ricollocazione in qualche luogo pubblico, probabilmente di Fornaci. Questo sino a che, durante le mie ricerche storiche su Barga, svolte in questi anni da poco passati sui libri dell’Archivio Storico del Comune, non mi apparve una notizia molto intrigante che mi portò a riflettere sulla sorte della fontana, solo allora accorgendomi che aveva una storia per niente indifferente.
Infatti, saputo da certi vaghi racconti che quella fontana provenisse da Barga, tolta dal Giardino per essere ricollocata a Fornaci, racconti suffragati circa il vero dell’assunto anche da foto d’epoca che la mostrano a Barga e la stessa alle due strade, ecco allora apparirmi una delibera consigliare del 1877 dichiarante la sua voluta realizzazione.
Così leggo nei miei appunti storici, che la pubblica fontana da porsi al Giardino di Barga, visto il continuo ampliarsi del sobborgo, fu deliberata dal Consiglio Comunale il 30 maggio 1877 e poi realizzata l’anno 1880, restando ignoto chi manualmente l’avesse eseguita in marmo.
Andando avanti con gli appunti, vediamo che il progetto fu seguito dall’assistente comunale Fabio Corrieri, ma questi avendo terminato il suo incarico con l’anno 1880, poiché il nuovo assistente Giovanni Togneri aveva altri importanti progetti da seguire, lo stesso Corrieri, nel 1881, fu richiamato in servizio sino al collaudo della fontana e dell’altro progetto che aveva seguito, cioè, la via per Albiano.
La fontana riceveva l’acqua dall’allora acquedotto comunale, che partendo dalle Rupine, il primo colle del monte di Barga a ridosso della località Canteo, poi entrava in Barga tramite gli archi costruiti sul ponte di Macchiaia nel 1619.
Dal Giardino di Barga fu tolta tra il 1925 e il 1935, in concomitanza con importanti lavori all’area, oggi detta Largo Roma, consistiti nel suo ammodernamento: allargamento dell’albergo Alpino verso il cedro, nel cui raggio era la fontana, rimodulazione dell’incrocio di strade che da lì, ancora oggi, muovono e conducono verso Gallicano, San Pietro in Campo e Castelvecchio, essenzialmente in direzione Canteo e il Fosso. Queste due ultime direttrici ebbero necessità di un ripasso del tracciato, che previde l’esclusione della fontana che stava proprio nel mezzo alla pensata modifica stradale, così come oggi la vediamo. Infatti, la fontana stava tra l’allora piccolo cedro e l’ammodernato albergo Alpino, costituendo il centro di una più piccola piazza rispetto alla più grande (oggi Largo Roma), quindi da sopprimere per dare agio al progetto nuova viabilità in direzione della montagna e del Fosso, quest’ultima, località a est e subito fuori dal castello di Barga, da cui la strada prosegue per Fornaci e poi Lucca.
La fontana fu tolta e, intelligentemente, rimessa in uso a Fornaci alle due strade, probabilmente in concomitanza con la realizzazione degli importanti lavori che in quegl’anni, in tutto il Comune, investirono il fabbisogno di acqua, specialmente a Loppia-Fornaci, in continua crescita e Filecchio ma, come accennato, anche altri luoghi.
A Fornaci e Loppia, siamo agli inizi degli anni 20 del Novecento, il bisogno d’acqua pubblica fu un vero e proprio cavallo di battaglia politico, che vide la neo Società Mutuo Soccorso farsene carico sino all’agognata realizzazione.
Per Barga, come nota di un certo interesse, si riferisce che l’allargamento dell’albergo Alpino verso il cedro fu concesso con una clausola ben precisa. Si allarghi in alto l’albergo con colonne portanti ma il sotto, la ricavata loggia che sostiene il tutto, perché costruita su un’area pubblica, sia del Comune, cosicché, le persone che aspetteranno il postale, se piove, finalmente saprà dove ripararsi.
La fontana che stava davanti all’Alpino si può vederla nell’immagine che apre il presente articolo, mentre altra foto della sua sistemazione a Fornaci sta in fondo assieme ad altre che testimoniano della sua ingloriosa fine.
Abbiamo detto che le ricerche hanno smosso in me l’idea di sapere che fine avesse fatto oggi la fontana e allora, per cercare di realizzare questo desiderio, tramite la pagina facebook di “Sei di Fornaci se”, in quest’anno 2016, ho lanciato per due volte l’appello a chi avesse notizie, appunto, sulla rimossa fontana delle due strade e dove fosse ora. La soppressione della fontana di Fornaci risale a fine anni settanta del Novecento.
Molti e diversi gli interventi ma nessuno ha saputo indicare dove fosse finita o ricollocata. Per far capire il tipo di dialogo emerso su Facebook circa le sorti della fontana, come esempio, cito un messaggio molto eloquente allegato al post del sottoscritto e fatto dal fornacino Gianfranco Giannotti: “Hai con chiarezza fatto vedere che la fontana che era a Barga, poi per motivi che hai spiegato benissimo, è stata tolta e montata alle due strade a Fornaci. Sta di fatto che il problema che tu hai sollevato non ha ancora dato il risultato voluto. Che fine ha fatto? A me piacerebbe tanto saperlo.”
Anche a me piaceva tanto saperlo e dopo le domande rivolte a personaggi di Barga e della stessa Fornaci, eccoci a una mattina di fine agosto, quando incontrando Guido Mori e cascati su quest’argomento, prontamente mi disse: “La fontana di Fornaci? Vieni con me al campo sportivo di Barga, lì vedrai che fine ha fatto, perché lì ci sono i suoi resti.”
Dissi tra me e poi ad alta voce: “Dai! Possibile che sia finita così!”
Senza altri indugi caricai in macchina l’amico Mori e via a vedere quei resti, di cui alleghiamo anche le foto realizzate.
Arrivati sul luogo, dopo aver liberato alla meglio quei resti della fontana dagli arbusti, nello scattare le immagini, ci ha colto un senso di disappunto per la sua triste fine, che dai grossi frammenti e con pochi dubbi, abbiamo capito, essere quelli della fontana di Fornaci.
Guardandoli, abbiamo capito ancora, che lì misero i resti di quei marmi (fine anni settanta?) ma le parti migliori e più belle, forse sottratte a suo tempo o in tempi successivi, non c’erano: la raccolta dell’acqua o lavandino e gli scalini.
Tornando alle parole di Gianfranco Giannotti, se ciò che qui documentano le immagini, sono i resti della fontana di Barga e poi di Fornaci, che dire alla luce delle sue successive parole: “Io so che parecchia gente delle due strade prendeva l’acqua a questa fontana, perché non aveva ancora in casa l’acqua. Nel 1938 la fontana era alle due Strade, cioè, quando io sono nato. Come mai è stata tolta non lo so, e che fine ha fatto … Sono più che d’accordo con Cecchi Giuliano, alle due strade ci stava proprio bene.”
Pier Giuliano Cecchi
Tag: barga, Fornaci, Giardino, fontana, due strade
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