KME, per i sindacati così non va

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KME, così non va. Lo dicono i sindacati FIOM, FIM E UILM che oggi si sono riuniti in coordinamento nazionale per verificare il primo stato di attuazione dell’accordo del 22 giugno 2016.
“Il Coordinamento – dichiarano i sindacati – valuta in maniera negativa l’atteggiamento che l’azienda ha messo in campo in questi mesi per l’applicazione dell’accordo. Siamo partiti da “fantomatiche” ricollocazioni e singolari proposte formative fino ad aver chiamato singolarmente dei lavoratori senza avvertire preventivamente i coordinatori e con un atteggiamento autoritario, il tutto in assenza di un accordo specifico, come espressamente previsto dall’accordo del 22/6/16 che doveva specificare i contenuti di tali colloqui.
La rigida gestione delle politiche di incentivazione alle uscite volontarie non ha prodotto i risultati sperati che con un altro atteggiamento sarebbe stato possibile e utile raggiungere.
Il Coordinamento nazionale ribadisce i termini precisi dell’accordo:
Rotazione in contratti di solidarietà per tutti i lavoratori direttamente impegnati nel processo produttivo;
Accordo su programmi di formazione come previsto dell’accordo per la ricollocazione;
Per i lavoratori destinatari dall’accordo e specificatamente indicati nell’accordo del 22/6/16 per la massima riduzione del l’orario di lavoro in solidarietà devono essere previsti, programmi di formazione precisamente orientati verso una vera e concreta nuova occupazione, e devono essere oggetto di accordo sindacale e non di bizzarre veline da passare alla stampa.
Il Coordinamento ribadisce la propria volontà a raggiungere un accordo, ma per essere tale l’azienda deve ricercare il consenso delle OO.SS dei lavoratori.
Il Coordinamento ribadisce che non accetterà forzature sulle collocazioni al massimo consentito della riduzione di orario di lavoro e non permetterà che nessuno resti fuori da KME per tutta la durata dell’accordo senza una reale e concreta ricollocazione lavorativa che tuteli i lavoratori di cui, al di là di articoli di stampa nemmeno firmati, non siamo a conoscenza.”

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