Prevenzione. Questa è la parola d’ordine del convegno organizzato dalla Uil Pensionati della Toscana a Firenze nella sala Auditorium del Consiglio regionale dal titolo “Sicurezza degli anziani negli ambienti di vita quotidiana”. “E’ necessario realizzare tutti gli interventi possibili per rendere le abitazioni più sicure – è l’appello del segretario generale della Uil Pensionati Toscana, Alberto Andreazzoli – Le iniziative da prendere sono numerose, a cominciare dall’innovare gli impianti elettrici fatiscenti, così come abbattere le barriere architettoniche che troppo spesso rendono gli anziani prigionieri dentro e fuori le proprie abitazioni. Ma serve anche un intervento di prevenzione in campo sanitario per tutti quegli anziani che oggi, e sono numerosi, utilizzano farmaci in modo fai-da-te per problemi legati alle lungaggini delle liste d’attesa e dei costi dei ticket”.
I numeri in Italia e in Toscana
I dati ISTAT del 2013 (gli ultimi disponibili) ci raccontano che in Italia le persone vittime di incidenti domestici sono stati circa 2,55 milioni, per un totale di 2,9 milioni di incidenti. Gli incidenti domestici hanno causato oltre 1,5 milioni di accessi al Pronto soccorso: 130mila persone sono state ricoverate, mentre 7mila sono decedute. Il 40% degli incidenti che avvengono tra le mura di casa sono le cadute, il 15% le ferite da taglio e il 12% gli urti o schiacciamenti.
In Toscana, stando sempre al dato ISTAT riferito al 2013, gli infortuni domestici sono stati circa 240mila, di cui oltre il 70% hanno riguardato gli anziani. La Toscana ha il triste primato di collocarsi in cima ai primi posti nel panorama nazionale quanto a numero di incidenti, insieme a Sicilia, Lombardia e Veneto. A essere colpite maggiormente (70,6% del totale) sono state le donne: 169.563; gli uomini sono stati invece 70.445. Nel periodo 2001/2012 in Toscana si sono registrati 1.928 decessi causati da incidenti tra le mura domestiche (una media di 161 incidenti all’anno): nell’82,7% hanno riguardato oltre i 70 anni.
Gli anziani in Toscana
Mentre nel resto d’Italia il 21% supera i 65 ani di età, in Toscana gli anziani rappresentano il 24,8% della popolazione (dati del 2015). Di questi sono 629mila gli anziani che vivono in famiglia, mentre dichiarano di vivere da soli in 396mila. Quasi 1 su 4 (24%) rischia uno stato di isolamento sociale, cioè in grave deficit di relazioni con il mondo esterno; un dato, questo, in controtendenza rispetto al trend nazionale, fermo al 20%. Il 47% degli anziani toscani non sono autosufficienti, a fronte del 51% a livello nazionale.
Il 26% dei toscani ritiene che l’anziano possa essere una risorsa per la comunità, mentre nel resto del Paese questa percezione riguarda il 30% della popolazione. Ecco perché in Toscana solo il 26% (in Italia il numero sale al 29%) degli anziani partecipano ad attività socialmente utili. Solo 7 anziani toscani su 10 dichiara di riuscire a soddisfare abbastanza agevolmente i bisogni primari (alimenti, Asl, uffici pubblici, farmacia, medico, ecc.). C’è quindi una quota importante di persone (30%) che per motivi legati all’età avanzata non riesce a curarsi adeguatamente, a comunicare con l’amministrazione pubblica, a provvedere al proprio sostentamento.
“Invitiamo la Regione Toscana a farsi promotrice presso i ministeri competenti per non lasciare il mondo degli anziani nell’oblio – spiega il segretario Uilp della Toscana Andreazzoli – Come Uil Pensionati siamo disponibili a discutere misure per migliorare, e talvolta salvare, la vita degli anziani. Tra l’altro non va dimenticato che interventi volti alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente possono rappresentare anche un volano per alcuni settori trainanti della nostra economia”.
“La sicurezza in casa, nei propri ambienti domestici e quotidiani è il primo tassello di un percorso che deve riportare gli anziani a essere percepiti come una risorsa della società e non come un problema o, peggio, un intralcio. Purtroppo sempre più spesso “anziano” significa ‘solitudine’ – dice il segretario generale della Uil Toscana, Francesca Cantini – È per questo motivo che ogni iniziativa promossa in questo senso ha e avrà il sostegno convinto di tutta la Uil Toscana. Serve una grande alleanza tra sindacati, istituzioni, mondo delle associazioni per interventi mirati verso le categorie deboli”.
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