Nella stupenda cornice, non nuova ad ospitare le opere delle scultore barghigiano, della Loggia di Palazzo Pretorio in Piazza San Michele a Lucca, dal 3 al 29 agosto prossimi verrà proposta la mostra “Melodie del marmo” del noto scultore lucchese di origini barghigiane Franco Pegonzi.
Di lui, nella introduzione che presenta la mostra, il critico Enzo Guidi ha scritto: “… Mi stupisco del fatto che finora possa essere stata così poco notata proprio la portata musicale del gesto creativo di Pegonzi, nella sua evidente analogia, ad esempio, con la musicalità pucciniana. Eppure per lui, esattamente come per Puccini, si può parlare di “onda armonica” cioè di quella dolcezza continua e plasmante che pervade la loro opera. Infatti nella scultura di Pegonzi la materia è costantemente percorsa da una specie di corrente armoniosa che si scava tenacemente gesti d’abbraccio e d’incontro fra impulsi universali. La pietra è carezzata e scavata da un vento musicale che la fa vibrare e la porta a congiungersi in saldature di vertebre amorose, o in snodi di ventaglio, in marcature vitali o in flussi vibranti di voli. E l’eufonia scultorea è sottolineata dalla perfetta
integrazione dei materiali che danzano insieme quasi avvolti e fusi nel dinamismo della forma. Ecco che allora vanno il rosa-carnicino del Portogallo insieme al bianco statuario, il bardiglio con la grigia arenaria, il marmo nero e variegato con l’aspro granito, il bronzo luminoso insieme al ferro. E nella sua poetica Pegonzi riesce sempre ad essere allo stesso tempo antico artigiano e portatore di modernissime soluzioni plastiche, perché la sua arte, ben fuori da effimere mode e da influssi culturali troppo marcati, non è mai rimediata, lambiccata o intellettualistica; la sua è quanto mai opera vera, vocazionale, necessaria e direi inevitabile. Credo che la pietra per lui sia lì, solo per essere percorsa da un proposito risolutivo e plasmata col gesto dolce e grave del lavoro e la grande sapienza tecnica di generazioni di lapicidi e scultori. E se materia e forma sono date da sempre come poli estremi di una possibile creazione, l’uomo d’oggi potrebbe essere ancora il demiurgo, solo a condizione di un’ascetica serenità ormai quasi scomparsa o inattingibile e che invece Pegonzi possiede ancora come dono naturale. E forse sta proprio qui il segreto della sua arte, che ne rende anche il senso d’estrema coerenza nel tempo…”.
Dopo l’ultima esposizione patrocinata lo scorso anno dalla banca del Monte di Lucca nella chiesa dei Servi, torna insomma nella città delle mura una interessante esposizione che mette insieme quattro sculture di grandi dimensioni oltre ad altre 25 sculture e 15 disegni per una raccolta che offre il meglio della più recente produzione di questo scultore che ormai da 60 anni è riconosciuto ed apprezzato ben oltre i confini lucchesi. Proprio nel 2017 celebrerà i suoi 60 anni di attività e chissà che questa non sia l’occasione di vedere una sua nuova mostra a Barga dopo quella che vi si svolse ormai oltre dieci anni orsono. Comunque sia l’occasione per vedere la sua arte è a noi molto vicina.
La mostra inaugurerà mercoledì 3 agosto alle ore 18 e naturalmente tutti gli estimatori della sua opera sono invitati fin da ora a partecipare.
Tag: Lucca, franco pegonzi, sculture
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