Dal consigliere comunale di opposizione a Barga, nonché ex sindaco di Barga, Umberto Sereni, dopo le dichiarazioni del direttore generale dell’ASL Toscana Nord Ovest, Maccari, riceviamo e pubblichiamo:
“Le dichiarazioni rese dal direttore generale dell’A. S. L. dottor Maccari nel recente incontro con gli amministratori della Valle meritano di essere prese in grande considerazione perché disegnano la linea di direzione entro la quale negli anni a venire si svolgerà la sanità della Valle del Serchio.
Finalmente ci troviamo di fronte ad uno scenario di lunga durata che consente di concordare fra A.S.L. ed Enti Locali un progetto di potenziamento e di crescita del sistema sanitario nel suo complesso e delle due strutture ospedaliere – di Barga e di Castelnuovo- che di questo sistema rappresentano i perni fondamentali.
Coerente con quanto aveva dichiarato l’assessore Stefania Saccardi, quando a Castelnuovo aveva presentato gli orientamenti della Regione, ed aveva ribadito la scelta strategica della permanenza dei due ospedali, mettendo fine alla ripresa della sciagurata polemica questa volta alimentata dalla favola dell’ospedale unico, il dottor Maccari è stato esplicito ed ha detto che proprio la definitiva messa da parte di questa contrapposizione e la conseguente ripresa di un clima di reciproca collaborazione realizzava la condizione per cui da parte della Regione Toscana si riaprivano i flussi dei finanziamenti per il potenziamento dei due Ospedali. Parole immediatamente confermate dai fatti: 900 mila euro stanziati per la sala operatoria della Ginecologia di Barga e 6 milioni per la nuova per la sala chirurgica di Castelnuovo.
Sarà bene sottolineare come si deve questa svolta. Se si pensa che per anni, dal 2008, esisteva uno stanziamento per la sala operatoria di Barga – era previsto nel famoso piano Rossi, Tavanti, Bonaldi, Sereni – e da allora era rimasto lettera morta, senza che nessun lavoro partisse e si tiene conto che invece i lavori per la nuova sala operatoria per la Ginecologia del San Francesco sono attualmente in corso si ha ben chiara la portata della svolta Saccardi.
Dunque, dopo anni persi inutilmente fra polemiche che hanno dilaniato la Valle, l’hanno resa più debole, hanno ridotto a livello zero la sua autorevolezza ed il suo peso, si ritorna ai “santi vecchi”, alla linea della collaborazione condivisa che nasce e si sostanzia di una semplice verità che è sempre bene riaffermare: ogni avanzamento, ogni miglioramento, ogni potenziamento di uno dei due Ospedali, quando innalza il livello complessivo della protezione della comunità e della qualità dei servizi è da intendere e da accogliere come una crescita dell’intera Valle, come un potenziamento delle sue strutture e delle loro capacità di garantire migliori servizi alla intera popolazione. In altre parole, più comprensibili: la sanità della Valle è un corpo a due gambe. Entrambi devono stare bene e devono essere messe in condizione di funzionare, altrimenti il meccanismo si inceppa.
Era questa la filosofia del piano Rossi, che , non per niente dovette superare resistenze sorde, ma anche dichiarate da parte di ambienti politico-amministrativi della Valle che profusero le loro energie per ostacolare il progetto della nuova sala chirurgica della Ginecologia di Barga. Siccome sono cose note, anche se dimenticate, posso ben ricordare che l’allora sindaco di Castelnuovo Sauro Bonaldi per aver creduto alla linea della crescita condivisa fu fatto oggetto di attacchi pretestuosi e ingiusti fino al punto da essere raffigurato come una marionetta manovrata dalle subdole arti del suo collega di Barga.
Bene, adesso diamo fiato a questo nuovo corso. Facciamolo crescere, diamogli gambe. Riempiamolo di contenuti. Il rafforzamento della Chirurgia di Castelnuovo e il potenziamento della ortopedia, rafforzamento e potenziamento in termini di uomini e di strumenti , deve rappresentare un impegno per tutte le istituzioni della Valle che sono chiamate a vigilare sui tempi e sui modi di traduzione in fatti concreti delle decisioni adottate.
Impegno di verifica che non deve significare un atto di sfiducia nei confronti del direttore Maccari , che già con le prime mosse ha dimostrato di saper svolgere con la serietà e la lucidità necessarie l’incarico che gli è stato affidato. E’ semmai un’ulteriore occasione di collaborazione fra ASL e Istituzioni , anche per evitare che la spinta impressa dalla direzione, passando nei vischiosi meandri di burocrazie use a frapporre ostacoli ed anche dedite a rimandi infiniti, possa perdere quel dinamismo che la situazione richiede.
Per passare alla fase operativa credo che sia matura la formalizzazione di un patto di governo fra le amministrazioni di Barga e di Castelnuovo e fra le due entità sovracomunali che dia vita ad una sorta di Comitato di garanzia con il compito di sovrintendere ai tempi ed ai modi di esecuzione dei progetti ASL. Di questo Comitato dovrebbero far parte anche i consiglieri regionali Baccelli e Giovannetti che per il ruolo che svolgono, gli darebbero quel peso politico e quella credibilità che sono necessari.
Infine, ma non è certo la questione conclusiva, anzi è una sorta di cartina di tornasole della volontà di svolta annunciata dal dottor Maccari, si deve parlare della situazione della Punto di Nascita di Barga. Opportunamente – ed anche di questo gli riconosco il merito – nell’incontro di Barga il dottor Maccari ha dissipato tutte le ombre che si erano addensate su questo reparto ed ha affermato la sua importanza fondamentale come presidio per l’intera Valle. E proprio perché è un perno inalienabile del sistema sanitario della Valle al Punto Nascita del San Francesco vanno restituite tutte le funzioni che possono assolvere anche alle più delicate evenienze: le emergenze e le urgenze. Così ha parlato il dottor Maccari.
Bene. Finalmente questa è la musica che alla nostra gente piace ascoltare.
Bene, ma. Sì c’è un ma ed è così grosso che bisogna rimuoverlo. Altrimenti l’operazione si ferma e si torna indietro. Parlo del caso del dottor Vincenzo Viglione, che è stato la vittima sacrificale della sorda guerra condotta contro il Punto Nascita di Barga. Il dottor Maccari non avrà difficoltà a ricostruire i passaggi di questa brutta storia, che ha depauperato il San Francesco di una delle sue eccellenze. Una volta che l’avrà ricostruita, avrà chiaro davanti a sé un quadro desolante ed anche ripugnante, per le meschinità che lo attraversano e si convincerà dell’opportunità e dell’urgenza di rimediare ad una vicenda che è una delle più brutte pagine della nostra sanità: senza indugi il dottor Vincenzo Viglione deve essere reintegrato nel suo ruolo garantendo così al Punto Nascita di Barga quella piena autonomia funzionale che aveva dimostrato di saper gestire . Nell’interesse delle nostre popolazioni e nella soddisfazione di centinaia di donne che provenienti da tutta Italia hanno trovato a Barga la meravigliosa gioia della maternità”.
Umberto Sereni
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