Neva Biagiotti e Massimo Polidoro, protagonisti della terza serata del Tra le Righe Festival

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Terzo appuntamento con il festival letterario Tra le Righe di Barga. Ieri sera due sono stati gli ospiti della serata uno locale ed uno di fama nazionale, prima la fornacina Neva Biagiotti, che ha presentato il suo nuovo romanzo “Le Combinazioni” (Tra le Righe); poi Massimo Polidoro con il romanzo “Non guardare nell’abisso. Una nuova indagine per Bruno Jordan” (Piemme).

“Le Combinazioni” è un testo che l’autrice confessa essere nato in vacanza, e di aver scritto con una certa fluidità arrivando a vedere il protagonista del romanzo come un personaggio del suo vissuto. Si tratta di un uomo di fronte a una crisi esistenziale, al bilancio della sua vita dove nessun conto torna correttamente. Un testo dove mai non trapelano i nomi dei personaggi e nemmeno il luogo, un testo “universale” dove ogni lettore si può riconoscere o può riconoscere qualche sua conoscenza.

Come l’autrice ha sottolineato, questa è una storia in continua costruzione, è una storia che vuole spronare il protagonista a salvarsi da solo, a salvare la sua vita e la sua relazione con la moglie, senza più cercare capri espiatori. Non è un personaggio sconfitto dalla sua crisi, è un personaggio che deve solamente ritrovare se stesso.

Dopo lo spazio dedicato alla letteratura locale, l’incontro con Massimo Polidoro ed il suo ultimo libro. Polidoro è indubbiamente uno degli autori più poliedrici e particolari della scena letteraria italiana ed ha affascinato la platea con racconti sul suo lavoro e sulla sua vita.

“Non guardare nell’abisso. Una nuova indagine per Bruno Jordan” riporta alla luce uno dei periodi più bui della storia della repubblica italiana, gli anni di piombo. Un ex senatore che crede di essere rimasto solo al mondo scopre che sua figlia, brigatista, prima di morire diede alla luce una bambina. Spetta a Bruno Jordan ritrovarla, scavando nel passato delle Brigate Rosse e dei misteri d’Italia.Grazie anche alle domande che come al solito Giannasi ha rivolto agli autori, Polidoro ha parlato della sua storia; affascinato sin da bambino dal mondo della magia e dell’illusionismo, grazie a una borsa di studio devoluta da Piero Angela, ha coronato il suo sogno di studiare per diventare un “investigatore di misteri”. Trasferitosi negli Stati Uniti, è stato per oltre un anno l’apprendista del celebre illusionista e indagatore di misteri James Randi, con cui continua a collaborare ancora oggi.

Tornato in Italia, si è laureato in psicologia all’Università di Padova, specializzandosi poi in quella che lui stesso ha chiamato “psicologia dell’insolito” e nella psicologia dell’inganno, e ha contribuito alla fondazione del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) insieme allo stesso Angela e a scienziati e studiosi quali Umberto Eco, Margherita Hack, Silvio Garattini, Rita Levi Montalcini e Umberto Veronesi.

Molti i temi “misteriosi” trattati in questi anni, dai disegni nel grano, alla criptozoologia, passando dalla sedute spiritiche e dalla ruolo di prestigiatori come Gustavo Rol.

L’appuntamento è adesso per il quarto e penultimo appuntamento, stasera alle ore 21,15 con Ignazio Bascone. Autore siciliano che porta il suo libro dal titolo “Tommaso l’omu cani. Amara e miserabile ipotesi sulla scomparsa di Ettore Majorana” (Libridine). Il racconto trae spunto dalla scomparsa di Ettore Majorana nel 1938 e la comparsa di un misterioso barbone, Tommaso Lipari, detto l’omu cani, a Mazara del Vallo in provincia di Trapani.

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