Giudizi positivi sull’ipotesi di accordo tra i sindacati e l’azienda KME Italy vengono anche dal consiglio territoriale della UILM Area Nord Toscana. La UILM ritiene questo accordo il migliore che si potesse ottenere in questa difficile fase dove c’è stato il forte rischio di dimissione del sito e si auspica adesso che questo accordo aiuti al rilancio dello stabilimento dopo questi anni di grossa incertezza..
“Va detto che questa ipotesi – spiega un comunicato firmato dal segretario Giacomo Saisi – non è paragonabile all’accordo stipulato nel 2013, perché allora la situazione seppur delicata era migliore di quella attuale. Quindi è da ritenersi positiva la decisione del gruppo KME Italy di mantenere l’attività industriale continuando a produrre semilavorati di rame e ottone e soprattutto di reinvestire e ricominciare a fondere il rame conservando l’attività metallurgica in Media Valle del Serchio non facendo così scomparire un settore che appartiene ormai ai 100 anni di storia di questo territorio.
Sicuramente con questo accordo- continua Saisi – non verranno risolti tutti i problemi, ma la soluzione dei contratti di solidarietà fino a settembre del 2018 e l’attivazione di corsi di formazione per una riqualificazione professionale da poter utilizzare sia all’interno che all’esterno dello stabilimento, riteniamo sia la migliore alla quantificazione di 275 esuberi e in una fase in cui la fabbrica gira quasi al 50%.
Le tutele riguardo allo spostamento delle produzioni e le penali messe in caso di licenziamenti unilaterali, così come previste anche nell’accordo del 2013, danno ai lavoratori ampie garanzie che per la durata del presente accordo non ci saranno licenziamenti unilaterali e non verranno spostate produzioni se non ne verranno riportate altre simili sia in valori di tonnellate che di valore aggiunto
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