Kme, una nuova ipotesi tecnica per salvaguardare la produzione del rame. Sindacati e azienda a confronto il 9

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Vicenda KME. Come era prevedibile la trattativa tra sindacati ed azienda è ripartita anche con un confronto con il nuovo AD, Claudio Pinassi. Un incontro è avvenuto nei giorni scorsi a Firenze e nel confronto con il coordinamento nazionale sindacale, il nuovo AD ha approfondito i temi relativi al nuovo piano industriale già anticipato ai sindacati nelle settimane scorse.

Intanto con un punto fermo oramai:

tramontata definitivamente la trattativa con il gruppo Eredi Gnutti l’azienda è proiettata a camminare con le proprie gambe su un piano di rilancio autonomo. L’obiettivo è quello di tentare, utilizzando nei prossimi tre anni il più possibile anche gli ammortizzatori sociali (in attesa che possano aumentare i carichi di lavoro), il rilancio aziendale attraverso un progressivo aumento della produzione. Questo deve passare dalla capacità di acquisire maggiori quote sul mercato: aumentare le commesse con l’acquisizione di nuovi clienti nazionali ed esteri.

Dell’incontro/confronto con Pinassi ne abbiamo parlato con il segretario provinciale della Fiom, mauro Rossi che si è soffermato su alcuni passaggi fondamentali: “Tra le novità importanti emerse, la disponibilità a riparlare del discorso della fusione e produzione del rame a Fornaci – spiega – Ma lasciando perdere il Forno Asarco; la sua capacità è fuori delle portate previste per il rilancio e quindi antieconomico il suo utilizzo. Come quindi? Riattivando altri forni fusori presenti in azienda (si parla del Lome che si trova accanto al forno ottone ndr).”

Potrebbe essere questa la soluzione giusta per l’azienda; perché questo forno ha una capacità produttiva più consona ai piani di rilancio previsti e quindi sostenibile.

“Certo ora c’è da capire come recuperare e riutilizzare questo forno – continua Rossi – quale la spesa per riconvertirlo e quale la differenza costi/benefici e proprio su questo domani, 9 giugno, in azienda, a Fornaci, è previsto un tavolo tecnico per valutare la fattibilità di questo progetto”.

L’idea comunque di questa alternativa per mantenere la produzione del rame non dispiace ai sindacati che invece si sentono ancora distanti sulle modalità per rinnovare i contratti di solidarietà. l’azienda a farlo fino al settembre 2018, ma senza stravolgere troppo le condizioni già anticipate ai sindacati che invece vorrebbero maggiori benefici per i lavoratori e soprattutto un uso meno indiscriminato degli ammortizzatori sociali.

Dopo il tavolo tecnico sul forno fusorio, a breve scadenza sono già calendarizzati tutta una serie di incontri per portare avanti i temi elencati: per il rinnovo degli ammortizzatori sociali, sull’efficentazione, sulle modalità del piano industriale di rilancio. Prossime date il 13, 20 e 22 giugno.

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