E’ stata inaugurata questa mattina (e rimarrà aperta sino al 28 febbraio prossimo) a Barga la mostra Helga Weissova, da Terezin i disegni di una bambina, che racconta attraverso i disegni di una bambina la vita quotidiana del ghetto.
L’esposizione, ospitata presso le stanze del Museo della memoria in via di Mezzo, è organizzata dal Comune di Barga insieme alla scuola della Pace della Provincia di Lucca e all’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Lucca.
Si tratta di una mostra itinerante presentata per la prima volta a Lucca, che presenta i bellissimi disegni della piccola Helga con la sua personale visione del ghetto di Terezin, dove rimase per ben tre anni, prima della deportazione.
Helga sopravvive alla deportazione ad Auschwitz e a Mauthausen e oggi vive a Praga dove è un’affermata pittrice.
Ad inaugurare la mostra oggi il sindaco di Barga, Marco Bonini insieme ai bambini della scuola primaria di Filecchio ed agli studenti della IV B del Liceo Linguistico di Barga. Tra le autorità presenti la consigliera regionale Ilaria Giovannetti, l’ex assessore provinciale Mario Regoli il cui intervento è stato molto apprezzato per il contributo fornito alla presentazione della mostra, la presidente della sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese, Sara Moscardini, ed il presidente della sezione ANPI di Barga, Mauro Campani.
Per informazioni e per prenotare le visite guidate per le scuole di ogni ordine e grado ci si può rivolgere al Comune di Barga – Ufficio Cultura (0583/724791 – cultura@comunedibarga.it), oppure alla Scuola per la Pace della Provincia di Lucca (0583/417481 –
Nota sulla mostra:“Disegna ciò che vedi, furono le parole di mio padre dopo che gli avevo portato di nascosto, all’interno del campo maschile, il disegno di un pupazzo di neve. Era il dicembre 1941, poco dopo il nostro arrivo a Terezin. Il pupazzo di neve sarebbe rimasto il mio ultimo disegno veramente infantile. Spinta dalle parole di mio padre mi sentii chiamata, da quel momento in poi, a rappresentare nei miei disegni la vita quotidiana del ghetto.” Queste sono le parole di Helga Weissová, affermata pittrice che vive attualmente a Praga ma che prima ha dovuto affrontare la prigionia, la deportazione, viste con gli occhi di una bimba e che è riuscita a disegnare con gli occhi dell’artista. I suoi disegni infatti oltre ad essere più eloquenti di mille parole sono fatti con grande maestria e mostrano il suo talento grafico e possono essere considerate vere opere d’arte.Helga Weissova nasce a Praga nel 1929, nello stesso anno di Anne Frank. Con i genitori, di origine ebraica, viene internata nel ghetto di Terezin poco dopo il suo dodicesimo compleanno. Rimane nel ghetto per quasi tre anni, poi viene deportata ad Auschwitz, Freiburg e Mauthausen dove è liberata con la madre nel 1945.Helga ha, fin da bambina, come detto precedentemente, uno straordinario talento per il disegno e riesce a sopravvivere nel ghetto anche grazie alla sua abilità nel ritrarre scene di vita quotidiana.A differenza dei più noti disegni dei bambini di Terezin che, guidati dalla pittrice Friedl Dicker Brandeis, prediligevano soggetti legati alla loro vita prima della deportazione, Helga disegna da sola, ritraendo con grande efficacia la tragica realtà del ghetto e infatti ” disegna ciò che vedi” fu il rigido imperativo morale che suo padre l’esortò a seguire e che dà il titolo ai suoi disegni di Terezin, nascosti nel 1944 (al momento della partenza per Auschwitz) e poi recuperati dopo la guerra. I suoi disegni rappresentano ancora oggi una insostituibile testimonianza documentaria.
Tag: provincia di lucca, olocausto, Helga Weissova, Terezin, ghetto
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