Nonostante tutto è Natale. Ce lo dice il Presepe Vivente di Barga

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Per il secondo anno consecutivo la serata del Presepe Vivente di Barga è stata accompagnata da un clima particolarmente mite; ben diverso da come siamo abituati a pensare il dicembre da queste parti, ma comunque confortevole per favorire l’afflusso dei visitatori che in effetti quest’anno ci sembrano essere stati molti.

Questo il primo risultato positivo dell’edizione 35 del Presepe Vivente made in Barga, una rappresentazione che quest’anno, nella sua semplicità, nel suo voler riproporre quei presepi dove spesso si ritrova antico e moderno, sacro e profano e che ognuno di noi realizza nelle proprie case da sempre, è riuscita a regalare forse più che in altri anni la giusta emozione, l’equilibrio tra colore e calore; l’adeguata suggestione; il solito piacere c

che questa occasione offre a tutti i barghigiani che amano le nostre tradizioni di incontrarsi e di passare una serata insieme prima del Natale.

Il merito di tutto questo va senza dubbio all’entusiasmo ed alla buona volontà dei circa 150 figuranti che hanno permesso anche quest’anno l’organizzazione della manifestazione; la rappresentazione di un grande presepe a cielo aperto con tanti mestieri di una volta, della vecchia Barga, e come scenografia l’adeguata cornice dell’antico castello.

Merito di tutto questo va senza dubbio anche a personaggi come Enrico Cosimini, il coordinatore dei Gruppi del Presepe Vivente da circa 25 anni, senza di cui forse sarebbe impossibile mettere insieme tutta la macchina organizzativa. Con lui facciamo un bel plauso anche al consigliere comunale Stefano Santi, trade union per il Comune con l’organizzazione dell’evento supportato anche dalla Pro Loco di Barga.

Dunque il Presepe Vivente di Barga, la rappresentazione del genere più antica di tutta la vallata, non ha certo mutato il suo fascino e la sua magia, grazie anche e soprattutto all’impegno e alla buona volontà di tanti giovani e meno giovani barghigiani e non.

Tra i gruppi storici come sempre era presente quello della famiglia dei Troni dei Barucci, che non manca mai a rappresentare le tradizioni della vita contadina; i componenti del comitato di San Pietro in Campo, quelli di Sommocolonia ed il positivo supporto dei figuranti storici de Gruppo La Ribalta di Gallicano.

Tanti poi i giovani che hanno preso parte alla manifestazione ed alla rievocazione del presepe a cominciare dai bambini che nell’atrio di Palazzo Pancrazi rappresentavano una scuola d’altri tempi.

Sull’aringo del Duomo, in attesa dell’arrivo della Sacra Famiglia, anche quest’anno anche la presenza della Sacra Schola, il coro della Community of Jesus che ha intrattenuto il pubblico con i tradizionali canti natalizi sacri.

Il percorso è stato quello degli scorsi anni con partenza da piazza del Comune ed arrivo sul Duomo passan do da Porta Macchiaia e via della Speranza.

Per una serata intera, tanti antichi mestieri sono tornati a rivivere in Barga vecchia, dove a metà di una serata umida, ma non fredda e quindi clima ideale, è passata la sacra famiglia che poi ha raggiunto il luogo della natività, annunciata come sempre dalle campane del Duomo di Barga e da un grandissimo rosone luminoso che ha illuminato il cielo a rappresentare la stella cometa: il segnale per richiamare ad adorare Gesù Bambino (era la piccola Chiara Mariani ndr) i Re Magi ed insieme tutti i figuranti e tanta gente.

Insomma una bella serata, piena di magia e dal perfetto clima natalizio, prologo ideale ad annunciare anche quest’anno a tutti noi che comunque è Natale, nonostante tutto.

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