Nella sua Castelvecchio, l’ultimo commosso saluto a Guelfo Marcucci

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Di fronte alla morte siamo tutti uguali, ma è indubbio che la morte e quindi le esequie di Guelfo Marcucci, svoltesi oggi pomeriggio nel piccolo cimitero di Castelvecchio Pascoli, sono state vissute da tutti in Valle del Serchio in modo particolare.

Guelfo Marcucci, venuto a mancare nella notte tra venerdì e sabato nella sua casa di Castelvecchio Pascoli dove da anni si era ritirato a causa della sua malattia, è stato, quale imprenditore lungimirante, uno dei pilastri dello sviluppo e dell’economia della Valle del Serchio negli ultimi sessant’anni e con lui se ne è andata una parte importante di storia recente del progresso e dello sviluppo di questa terra. In tutti i presenti, al di là del dolore dei familiari e di chi gli era stato vicino nella sua esistenza, questo, è stato forse il pensiero più ricorrente.

Sono stati in tanti a rendergli l’ultimo saluto. C’erano più di mille persone nel piccolo cimitero della sua Castelvecchio, di questo paese che ha sempre occupato un posto speciale nel suo cuore. C’era tanta gente a stringersi attorno al dolore della moglie Iole Capannacci, dei figli Paolo, Marialina ed Andrea, delle loro famiglie e dei nipoti, di quella che è stata ed è la più importante famiglia dell’imprenditoria della Valle del Serchio se non di tutta la provincia di Lucca. C’erano anche tanti dipendenti, collaboratori, dirigenti delle attività che fanno capo al gruppo Marcucci e c’erano anche tanti esponenti della vita pubblica a cominciare dall’onorevole Raffaella Mariani, dall’assessore regionale Marco Remaschi fino ai consiglieri regionali Baccelli e Giovannetti, a tanti sindaci della Valle tra i quali il sindaco di Barga Marco Bonini.

Una cerimonia densa di commozione, ma anche semplice quella in suffragio di Guelfo. Come del resto semplice è sempre stato il suo modo di rapportarsi con gli altri. La salma è giunta all’ingresso del cimitero direttamente dall’obitorio di Barga dove in tanti già da sabato si erano recati per rendergli omaggio.

Da qui è stata trasportata a spalla da alcuni dipendenti del Ciocco presso la chiesina cimiteriale dove si è tenuta la funzione celebrata dal proposto di Barga don Stefano Serafini: “Siamo tutti consapevoli – ha detto nella sua omelia – di quanto Guelfo abbia saputo fare per questa valle. Per tante famiglie di questo territorio che con lui hanno condiviso tanti momenti di vita. Dobbiamo rivolgere un ringraziamento al signore per quanto attraverso Guelfo ogni persona ha potuto ricevere”.

Unica concessione ad una cerimonia breve e semplice, il “Panicus Angelicus” cantato dal soprano Ilaria Di Giangirolamo. Attimo intenso di commozione per tutti, che ha introdotto agli ultimi momenti delle esequie, terminate con la tumulazione della salma nella cappella di famiglia. Non prima però del toccante ricordo di Guelfo pronunciato per i figli da Marialina ed arricchito dagli effettuosi ricordi dei nipoti che hanno di nuovo commosso tutti i presenti.

Il Giornale di Barga rinnova la sua partecipazione al dolore di tutta la famiglia Marcucci ed in special modo della cara moglie Iole e dei figli Andrea, Marialina e Paolo.

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