Stanotte è deceduto a 87 anni Guelfo Marcucci, capostipite della famiglia che ha dato vita all’impero del Ciocco e soprattutto a quelle delle industrie farmaceutiche del Gruppo Marcucci.
I suoi funerali si terranno domenica 13 dicembre alle ore 15 nella chiesina del cimitero di Castelvecchio. Per espressa volontà di Guelfo e della famiglia è stato richiesto che eventuali partecipazioni floreali siano trasformate in donazioni alla Misericordia di Castelvecchio, alla Fondazione Giovanni Pascoli, di cui Guelfo era presidente onorario, al Gruppo Volontari della Solidarietà di Barga
Personaggio di spicco dell’imprenditoria lucchese era da tempo malato e da tempo si era ritirato dal mondo degli affari e dalla vita pubblica.
La storia del Gruppo Marcucci che è anche la storia di Guelfo, inizia negli anni ’30. Da Luigi Marcucci, che emigrò negli Stati Uniti con un fratello e aprì a Chicago la Gonnella Bakery, dove sfornava pane toscano. Da lì inviò i dollari ai figli rimasti in Garfagnana, Leo Piero e Guelfo, per aprire una farmacia. Nel dopoguerra il maggiore, Leo Piero, riforniva le farmacie del Congo Belga. Il comando l’assunse Guelfo. Rilevò l’azienda FarmaBiagini di Pisa, specializzata in vaccini. Nel ‘ 71 fondò la Aima Plasmaderivati a Rieti. Nel ’75 acquisì nel napoletano quello che è poi diventato l’ Isi (Istituto Sierovaccinogeno Italiano). L’arrivo di Kedrion negli affari farmaceutici del Gruppo Marcucci risale agli anni ’90 ed oggi questo rappresenta un vero e proprio impero nel mondo degli emoderivati di cui l‘azienda, amministrata dal figlio Paolo, è uno dei leader mondiali, dando lavoro in Italia a circa mille addetti e con diversi stabilimenti anche nel mondo.
Guelfo Marcucci nel 1992 fu tra i soci fondatori della Ppta (plasma protein therapeutic association), associazione che riunisce i produttori di plasmaderivati di tutto il mondo.
Dagli anni ’60 avviò anche sui colli sopra Castelvecchio l’avventura del Ciocco, divenuto poi uno dei più noti e frequentati centri congressi e turistici dove sono stati ospitati anche i ritiri sportivi di importanti squadre italiane come Bologna e Napoli oltre alla nazionale russa di calcio negli anni ’90.
Nato nel 1957 come riserva di caccia e luogo di svago per la famiglia Marcucci, gli amici e le famiglie dei dipendenti delle aziende di famiglia, il Ciocco negli anni è divenuto una solida realtà turistica non solo per la Valle ma forse, per tutta la Toscana.
Guelfo Marcucci, il capostipite dell’impero dei Marcucci, realizza nel 1967, una prima, lungimirante svolta, rendendo Il Ciocco il primo Resort Italiano con un centro turistico attrezzato: un lussuoso hotel quattro stelle immerso in 2000 ettari di parco naturale, chalet e appartamenti immersi nel verde, una ricca rete di sentieri naturalistici, ai quali negli anni si sono aggiunti un maneggio, una piscina, spazi per praticare ogni tipo di sport, negozi d’arte e di prodotti tipici, un capiente auditorium, un esclusivo centro benessere, fino a divenire così un “paese” per le vacanze dove non manca niente.
Una struttura che ha dato lavoro stabilmente a 80 dipendenti ma che nei periodi di alta stagione, avvalendosi di contratti stagionali e cooperative esterne, impiegava altre cento persone, arrivando, in un anno, a contare su quasi 90mila pernottamenti. Seguendo la filosofia del “guardare avanti continuamente”, il Ciocco ha aperto le sue sale non solo ai turisti ma anche alle aziende, allestendo spazi per congressi e convegni, tanto che nel 2000 è arrivata un’altra importante svolta pensata per il turismo congressuale con l’apertura dell’Auditorium che può ospitare 1.000 persone.
Al Ciocco non sono mancati in questi decenni i ritiri di blasonate squadre della Serie A italiana ed europea ed è stato negli anni teatro di altri importanti avvenimenti sportivi: alcune tappe del Giro d’Italia, i Mondiali di Mountain Bike, sfide scacchistiche mondiali., ma il Rally del Ciocco è l’evento sportivo che praticamente da sempre accompagna la vita del Ciocco.
Il Ciocco nell’ultimo decennio è passato, per quanto riguarda la ricettività alberghiera, al Gruppo Marriott divenendo Renaissance Tuscany Resort, il primo aperto in Toscana dalla Marriott.
Negli anni ’70 Marcucci intuì il futuro delle Tv private e fondò Tele Ciocco che poi s’ ingrandì nel network Elefante. Il percorso nel mondo televisivo proseguì poi con la figlia Marialina che nell’’84 fonda Videomusic.
Con il passare degli anni la presenza negli affari del Gruppo di Guelfo Marcucci è via, via diminuita, sostituita da impegni filantropici e nella valorizzazione del patrimonio di Giovanni Pascoli a Castelvecchio. Proprio sotto la sua presidenza è nata la Fondazione Giovanni Pascoli.
Guelfo lascia la moglie Iole Capannacci e i figli Marialina, Paolo e Andrea con le loro famiglie. A loro ed ai parenti tutti Il Giornale di Barga invia le sue sentite condoglianze.
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