Anche il PD di Gallicano interviene sulla vicenda KME per esprimere il sostegno e la solidarietà nei confronti dei lavoratori dello stabilimento di Fornaci di Barga e delle loro famiglie ma anche perplessità per le motivazioni che hanno portato l’azienda ad una scelta così radicale: “L’impianto – scrive il PD gallicanese – conta all’incirca 600 dipendenti, ed è chiaro a tutti che a preoccuparci non è solo il numero delle singole unità lavorative in gioco, ma anche di tutto ciò che c’è dietro: non dimentichiamoci che dietro ogni individuo ci sono intere famiglie e attività non strettamente collegate a KME ma che dipendono dallo stabilimento. L’intera economia della Valle del Serchio dipende dalla buona riuscita del progetto.
Nonostante siano state fornite diverse rassicurazioni in merito alla situazione – ovvero che non si tratta di una chiusura definitiva
dell’impianto e del conseguente licenziamento di tutti gli operai, ma piuttosto di una riconversione produttiva della precedente attività di lavorazione del rame in favore della produzione di ortaggi con tecnica idroponica – non possiamo fare a meno di mostrare la nostra perplessità, soprattutto di fronte ai motivi che hanno portato la dirigenza a prendere questa decisione.
KME infatti, a detta della dirigenza, negli ultimi dieci anni ha perso 200 milioni di euro dei 130 milioni investiti. Ci chiediamo quindi, come sia stato possibile in dieci anni non trovare qualche soluzione per ridurre le perdite e come mai la dirigenza non sia stata in grado di far fronte ad un problema di così grande portata e incidenza.
Ci appelliamo, infine, al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, affinché intervenga a sostegno dei lavoratori così come è stato per le situazioni di Piombino e Livorno.
La Valle del Serchio non può permettersi di perdere un presidio così importante come è quello della KME, la cui chiusura getterebbe tutta l’economia locale in crisi”.
Tag: riconversione, vicenda kme, agricoltura idroponica, gallicano, kme, pd, piano industriale
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