Castagne. Pareri contrastanti sulla ripresa della produzione

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Castagne. Deboli segnali di ripresa anche nel territorio del comune di Barga con pareri contrastanti, peraltro, sull’effettiva produzione che si riuscirà a raggiungere quest’anno.

C’è chi afferma che tutto sommato la raccolta sarà quantomeno positiva, rispetto alle ultime annate infernali con la devastazione del cinipide, e c’è chi è convinto a che nonostante una piccola ripresa ci sia, siamo ben lunghi dall’essere usciti dalla crisi.

Sui giornali provinciali nei giorni scorsi sono apparsi articoli molto positivi che affermavano che la produzione di castagne quest’anno si riavvicinerà ai periodi precedenti la crisi causata dal cinipide galligeno, il parassita che ha infettato i castagneti del territorio; che insomma il problema sarebbe stato risolto quasi definitivamente dall’utilizzo del Torymus sinensis, il suo antagonista naturale.

Se ne dice in parte convinto anche l’assessore alle politiche della montagna del comune di Barga, Pietro Onesti che però fa qualche distinguo.

“A quanto si vede – afferma – almeno per il momento, rispetto agli scorsi anni terribili si prevede una raccolta soddisfacente, nonostante il lungo periodo senza piogge e di caldo di questa estate. Ci attendiamo una ripresa della produzione fino al 50% di quello che si registrava fino a cinque anni fa; comunque superiore rispetto allo scorso anno.

Certo, il cinipide non è stato debellato ma la “terapia” utilizzata per guarire i castagni, con il lancio dell’antagonista, ha dato ottimi risultati ed anche in breve tempo.

La ripartenza della produzione di castagne sempre insomma uniforme ed il risultato ottenuto con l’antagonista sicuramente soddisfacente”.

E’ invece più pessimistica la stima di Giovanni Giovannetti di Val di Vaiana, uno dei castanicoltori storici della nostra montagna

“Sì, in effetti i cardi ci sono e sembra che ci siano anche le castagne, ma dal mio punto di vista la malattia è lungi dall’essere stata vinta e superata. I castagni hanno sofferto molto in questi anni e non si sono ancora ripresi per garantire una produzione superiore rispetto al passato ed anche la qualità ne risente ancora. Forse qualcosa in più dell’anno passato ma sicuramente non è da prevedere una buona annata.

Il cammino è ancora lento – conclude comunque Giovannetti – ma è sicuramente positivo il fatto che le piante stanno comunque reagendo”.

Certo è che rispetto al 2013, con una produzione pari a 0 anche sul territorio barghigiano (dove la produzione si concentra in particolare sui versanti della Val di Corsonna, ma anche nella zona di Pegnana e di Tiglio n.d.r.), qualche debole segnale di ripresa c’è stato e quindi non resta che accontentarci, vedere il bicchiere mezzo pieno e sperare che il prossimo anno sia quello buono per riportare la produzione ai livelli auspicati da Giovanni.

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