Sulle dichiarazioni sul futuro degli ospedali della Valle del sindaco di Castelnuovo Andrea Tagliasacchi e sulla reazione di Barga che ovviamente non le ha prese bene, interviene oggi anche il capogruppo consiliare di “Con sereni per un nuovo inizio”, Umberto Sereni che attacca il centro sinistra e chiede una costituente della sanità.
“Che ci sarebbe stata una nuova stagione della guerra degli ospedali tra Garfagnana e Media Valle era da mettere nel conto – dichiara Sereni – Se non si affronta il nodo ed il problema che è una programmazione condivisa per la sanità, poi succedono tragedie: fughe, tensioni, scontri. Sono storie che si ripetono ormai da anni e la responsabilità oggi è tutta sulle spalle del centrosinistra , che ha preso i voti e deve dimostrare di saper governare. Il centro sinistra è alla guida di quasi tutti i comuni in Valle del Serchio, ha autorevoli esponenti locali in Regione ed al Parlamento. Dimostri quindi di affrontare per il verso giusto questa situazione; tiri fuori e presto una risposta condivisibile per tutta la Valle del Serchio.
Per il momento il centrosinistra sembra quasi che si diverta a barcamenarsi in questa specie di infinito torneo tennistico, di tira e ribatti, tra Barga e Castelnuovo. Non se ne esce mai e ci si indebolisce sempre più. Dimostrazione, fino ad ora, dell’inadeguatezza del centrosinistra a governare la Valle.Quella che hanno davanti è una sfida ed è giusto e doveroso che se la assumano ce che diano una svolta.
Rilancio l’idea già proposta un anno fa di una costituente in cui le istituzioni si trovino e lavorino per affrontare questo problema. E per capire quello che ci vuole per la nostra sanità. O si fa questo o il rischio è la distruzione della sanità della Valle”.
Tag: Ospedale, sanità, andrea tagliasacchi
Ghiloni Valter
31 Agosto 2015 alle 8:36
R: Sanità della Valle, per Sereni il centrosinistra dimostra la sua inadeguatezza a governare
La responsabilità, Caro Umberto (mi permetti ancora di chiamarti così?) è tutta della politica e delle persone di basso profilo che vi sono dentro da almeno trent’anni, impendo, con norme contorte e pericolose per la democrazia, a chi ne avrebbe voglia di fare qualcosa.Il vero problema che dovrete, tutti, affrontare non lo avete però ancora chiaro: non è ospedali sì ospedali no, ma è il popolo che prima o poi reagirà, e reagirà male, molto molto male.A questo punto da diplomazia e le trattative non servono, servono le azioni forti, ma quelle nessuno di voi le mette in campo.