La squadra allievi del Fornaci, vincitrice del campionato provinciale lucchese nel lontano 72′, senza dubbio ha scritto in modo indelebile la storia del calcio giovanile fornacino. Una compagine che fece parlare molto di sé per le qualità tecniche espresse in campo e per i risultati ottenuti. Amici che condividevano il tempo libero, di scuola , di chiesa e che sul campo tramutavano in energia positiva tutta la loro passione per il calcio.
Dal primo all’ ultimo, rigorosamente ognuno possedeva il proprio soprannome che ancora oggi in gran parte dei casi li contraddistingue.
L’ anima, il cuore e la mente che ha marcato l’adolescenza di questo gruppo, ha un nome e un volto che rimarranno scolpiti nella memoria di ognuno: don Lido Batini.
A distanza di 43 anni, gli allievi di allora si sono dati appuntamento in una stupenda domenica di aprile presso gli impianti sportivi di via della Crocetta a Barga gestiti dal Neuro (Walter Donati) che con la complicità del Cippe (Vincenzo Passini) e del Pipino (Claudio Marchi), hanno organizzato una rimpatriata che è stata anche commovente. L’ Astino (Franco Asti), Bigo (Claudio Capitani), Cecco bozza (Francesco Boggi), Wilma (Ivo Porta), Pelle (Fabio Pellegrini), Biondo (Marco Galleni), Albe (Alberto Nutini), Prosciutto (Mauro Bertozzi), Poppy (Maurizio Bacci), Sofia (Maurizio Paoli), Stoppino (Patrizio Giovannelli) e i dirigenti accompagnatori ufficiali Vezio (Vezio Masotti) e Pissata (Raul Suffredini) sono arrivati alla spicciolata ma con l’ansia di un bimbo che aspetta un regalo; si sono riabbracciati ripetendo ad ogni abbraccio: “come va?”
Convocati ma assenti per impegni inderogabili, soltanto il Tuccione (Roberto Cardosi) e Joscky don bachi zucchi (Gabriele Giusti).
Fisionomie mutate ma in tutti ricchi ancora dello stesso, immutato, affetto che ha contraddistinto il legame di quei ragazzi che oggi sono padri di famiglia e che possono orgogliosamente vantarsi di avere avuto un genitore aggiuntivo: don Lido.
Già… don Lido…. In una festa che si rispetti non poteva mancare la sorpresa, ed ecco che il Neuro, il Cippe e il Pipino, all’insaputa di tutti, hanno coronato un desiderio comune: gli allievi del 72′ ancora una volta insieme alla loro guida: il Cappe! Nonostante i problemi fisici che gli impediscono di vedere i suoi ragazzi, li ha ugualmente riconosciuti e abbracciati uno ad uno chiamandoli con i soprannomi appropriati. E’ stato il momento più emotivo della serata accrescendo il mix di gioia e commozione. Per l’amarcord, c’è stata anche una partitella a calcetto per rinverdire i tempi che il gruppo ha vissuto trionfalmente e poi uno spuntino condito da: “Cappe, ti ricordi quella volta…?”
Quindi l’arrivederci, perché gli allievi del Cappe si ritroveranno anche l’anno prossimo; con un po’ di pancia in più, qualche capello in meno ma tanta voglia di sapere… “come va?”.
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