Ha parlato di mondo islamico raccontando e spiegando ai quasi 300 spettatori che gremivano il teatro dei Differenti di Barga, i motivi delle guerre in Siria, Iraq e Libia. Il tutto nelal giornata inaugurale degli appuntamenti di marzo del “Tra le righe di Barga winter festival”
Così Giuliana Sgrena con estrema chiarezza ha spiegato, intervistata da Andrea Giannasi, della lotta interna e della guerra continua tra sciiti e sunniti. Tra i poteri di Iran e Siria in lotta contro Arabia Saudita e Quatar. Dunque del conflitto interreligioso e del lungo processo di secolarizzazione degli stati islamici. Processo in lento e sanguinoso movimento. Delle correnti interne e dei ruoli dei governi e dei dittatori divisi tra leggi islamiche (la shari’a) e interessi economici mondiali.
Ha delineato i contorni della genesi dell’Isis e del califfato e delle tante armi vendute dal sistema occidentale.
E poi si è soffermata sulla condizione della donna nel mondo musulmano facendo cadere luoghi comuni e piccole e grandi ignoranze. Ricordando, per esempio che già negli anni cinquanta la Tunisia aveva una donna ministro, mentre per vederne una in Italia abbiamo dovuto attendere il 1976. Ha parlato del velo come segno negativo di appartenenza, di possesso, di diritti negati anche nel nostro paese, dove dietro quel pezzo di stoffa spesso si celano paure e violenze.
Infine ha ripercorso il suo rapimento avvenuto 10 anni fa. La paura, la segregazione, il silenzio, il non poter parlare con nessuno fino alla sua liberazione che però non potrà mai essere tale visto che coincise con la morte di Calipari, proprio domani 4 marzo.
E quel giorno di dieci anni fa se ne è andata anche la Giuliana Sgrena del “prima”; la giornalista curiosa, forte e desiderosa di raccontare un mondo in movimento.
Oggi, il “dopo”, è profondamente segnato da quel momento. Da quei 57 colpi di mitragliatrice che hanno devastato l’abitacolo dell’auto che li stava accompagnando all’aeroporto. Solo l’ultimo sparato verso il motore.
Si è chiuso così l’incontro ma noi non possiamo dimenticare che domani, 4 marzo, si celebrerà la ricorrenza dei 10 anni dalla tragedia.
Il massacro sulla Route Irish che portò alla morte di Calipari e al grave ferimento della Sgrena e dell’autista il maggiore dei Carabineri Andrea Carpani, è stato al centro di polemiche tra Stati Uniti e Italia. Certo è che la versione americana è stata smentita da documenti originali come il video girato da Mario Lozano, il soldato americano che sparò. Gli statunitensi affermarono che l’auto procedeva a 100 kmh con i fari spenti e in prossimità del blindato, per difesa, i soldati spararono. Nel filmato – girato proprio dal militare che sparò – si vede l’auto con i fanali accesi, ferma e crivellata di colpi a non meno di 50 metri dal mezzo americano.
La verità nell’omicidio da parte americana di Calipari e del tentato omicidio della Sgrena e di Carpani, risiede nel fatto, secondo molti fonti, che il Sismi diretto da Calipari aveva già liberato Simona Pari, Simona Torretta, Umberto Cupertino, Maurizio Agliana, Salvatore Stelfio.
Non era riuscito l’ufficiale italiano a salvare Fabrizio Quattrocchi ed Enzo Baldoni.
Nella scelta di trattare e di pagare il riscatto per liberare in nostri concittadini, molto probabilmente, risiede il vero motivo dell’uccisione di Nicola Calipari.
Al centro di questa tragica storia una giornalista tenace, forte e spesso al centro di polemiche per le sua chiare posizioni contro le guerre. Giuliana Sgrena che a Barga di fronte a 300 persone al Teatro dei Differenti ha parlato di accoglienza, dialogo, confronto, apertura, solidarietà e condivisione, come le uniche armi per sconfiggere il terrore, l’Isis e le discriminazioni tra “noi e loro”.
Tag: mondo arabo, nicola calipari, giuliana sgrena, isis, mondo islamico, islamismo, califfato
Marroni Gianmarco
9 Marzo 2015 alle 13:52
Sgrena
Come Gia detto in precedenza l aver invitato la Sgrena su un dibattito sull Islam e’ Stato un insulto (parere personale). La cosa che mi fa piu innervosire e’ che si continua a parlare di dialogo, accoglienza, solidarieta’ , apertura e dialogo con l Isis per sconfiggere il terrore e le discriminazioni tra noi e loro. Bene i sostenitori dell Isis non Hanno nessuna intenzione di dialogare e altresi di essere accolti tanto che stanno distruggendo opere storiche importanti e uccidendo cristiani solo per la fede religiosa diversa. Perche’ la signora Sgrena non si offre volontaria ad andare a trattare con l Isis e a ospitarli a casa sua.