sabato pomeriggio nell’ambito del “Tra le righe winter festival” si è tenuto un incontro dedicato alla scrittura del genere giallo presso la biblioteca “F. Rosselli” .
I lettori hanno potuto conoscere meglio chi indaga, attraverso la propria fantasia, momenti delittuosi costruendo gialli e polizieschi. Sul palco Antonella Pellegrinotti, Marco Bonini, Beppe Calabretta, Pietropaolo Pighini, Maria Pia Pieri. Autori già conosciuti al pubblico già da diversi anni grazie al premio letterario “Garfagnana in Giallo” che ha avuto modo di metterli in evidenza.

Al centro del confronto gli stili di scrittura, le tematiche e le “Venti regole per scivere romanzi polizieschi” che recitava il titolo di un articolo dello scrittore e specialista del genere S. S. Van Dine sul The American Magazin.
Ogni autore ha parlato di come nasce in lui la scrittura e come si accinge a scrivere i propri testi: Pietropaolo Pighini, ad esempio, appunta ogni singolo pesiero sull’argomento che vuole trattare, o semplicemente un dialogo che si è costruito mentalmente, per poi riportarlo nello scritto, chi invice come Antonella Pellegrinotti scrive di getto senza pensarci troppo quasi come se fosse una liberazione.

incalzati dalle domande di Andrea Giannasi, ad ogni autore ė stato chiesto cos’è per lui la scittura: per Maria Pia Pieri è per così dire un “parto”; per Marco Bonini una liberazione o semplicemente un momento intimo con il proprio essere; per Beppe Calabretta una ginnastica mentale e per Pietropaolo Pighini una ricerca minuziosa. Ognuno basa la propria scrittura su fonti su fatti diversi: fatti di cronaca fatti storici avvenuti soprattutto in questa terra, mondi fantascentifici.

Insomma la scrittura non ha punti di partenza simili e come un romanzo giallo non ci svela le sue carte immediatamente. Cosi è anche per gli autori presentati iieri; perché ognuno crea la propria trama passo passo, assemblando ogni tassello, togliendo e aggiungendo, portando noi lettori a scoprire il colpevole con grandi colpi di scena.