“Il ministro Padoan blocchi il piano industriale di Poste Italiane e verifichi con l’Anci i servizi essenziali che l’Ente deve garantire soprattutto nei comuni di montagna”.
Lo chiede con un’interrogazione urgente al ministro dell’economia e delle finanze, il senatore del Pd Andrea Marcucci.
“In modo particolare la chiusura di 9 sportelli nella Provincia di Lucca -spiega il parlamentare – ed il ridimensionamento di altri 6 andrebbe a colpire proprio le zone di montagna, con una popolazione dall’età media particolarmente elevata. In quelle aree il servizio è da ritenersi essenziale e non può essere in alcun modo soppresso”.
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Ghiloni Valter
10 Febbraio 2015 alle 8:23
Ancora poste
Non vorrei però, Senatore, che si arrivasse al solito compromesso: dare qualcosa (soldi intendo) a Poste perché non chiuda gli sportelli. I miei non vorrei gli fossero dati. Avete voluto la Spa, l’impresa…. tenetela. Se chiude ha chiuso, non si salva per forza un’impresa con i soldi dello Stato, è scorretto moralmente, oltre che economicamente. E già, volendo, ci sarebbe da vedere se l’Impresa, Poste Italiane, ha già dei vantaggi sulla concorrenza magari usando locali pubblici aggratis.
Luti Giuseppe
10 Febbraio 2015 alle 16:34
Mariani,Marcucci e le poste
C’è un problema che affligge noi “poveracci” della Valle (che non è affatto la “Valle del Bello e del Buono”, ma è soprattutto del “Brutto e Cattivo e del becero Campanilismo che tutto fa andare in rovina) che spuntano i nostri “politici” a fare dichiarazioni di circostanza sul problema contingente. Sulle Poste intervengono ancora il Marcucci e la Mariani. Ma loro, che sono a Roma (almeno credo ci vadano) non sapevano nulla. (ma non solo delle Poste, ma di tutto quello che ci succede come ospedali, acqua potabile, gas, ferrovia, strade, connessione Internet, banda larga, ecc. ecc. L’elenco sarebbe molto, ma molto lungo). Possibile che questi parlamentari che noi (sic) abbiamo messo su quei seggioloni, vengano sempre fuori a fare bei discorsi di circostanza quando i buoi sono ormai fuggiti dalla stalla? Come è possibile che stando a Roma e non solo, sono sempre sorpresi dalle decisioni, nefaste, che colpiscono i loro elettori? Mi piacerebbe molto che qualcuno ci spiegasse com! e tutto questo ci caschi addosso, come tegole, all’improvviso. Almeno che loro già lo sappiano, ma facciano orecchi da mercante, per poi fare due discorsi “indignati”, e quindi prenderci in giro un’altra volta. * Di seguito trova un mio articolo pubblicato il 29-07-2014 sempre in tema di interventi tardivi dei “nostri” politici. Rileggetelo: . Ogni volta che c’è una calamità, una emergenza, una frana, la ferrovia che non funziona, la strada portata via dal Serchio in piena, i torrenti che straripano e portano via ogni cosa, vengono fuori dal guscio i nostri ONOREVOLI di turno. E che dicono? Niente. Discorsi inutili anche se con belle parole che fanno sembrare a un interessamento attivo e che lascia pensare ad una “marcatura” asfissiante del problema. Già negli anni passati (sui blog del 2010-2011-2012 ecc. ci sono ancora i loro roboanti interventi, ma solo a parole) questi signori, tutti, ci hanno infinocchiato con le parole. Perché tutte le volte ci “impippano” i soliti discorsi, le solite frasi, ma i problemi restano sempre lì da risolvere. La viabilità per il fondo valle, i nostri ospedali, la Ferrovia, il pronto soccorso, le misericordie ecc., cioè tutti quelli che sono i servizi collettivi. Con questi argomenti, questi signori, dal primo all’ultimo, ci si riempiono la bocca. Il risultato finale è che NIENTE ! SI RISOLVE. Però loro prendono la pensione anche prima del tempo, in aggiunta a quella che prenderanno all’età giusta. Insomma direi che basta con questa propaganda politico-elettorale, sempre in auge, ma fine a se stessa (o pro loro?) Giuseppe Luti – 29-07-2014 –