Kedrion presenta il suo nuovo stabilimento: circa 90 i posti di lavoro per creare una vera e propria “FarmaValley”
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di Luca Galeotti
Sessantasette milioni di euro di investimento, 70-90 nuovi posti di lavoro entro il 2017, 5000 metri quadrati di superficie per il nuovo stabilimento i cui sistemi di gestione ed i software sono puro frutto di Kedrion e destinato ad una parte importante del processo di produzione di immunoglobuline di nuova generazione al 10% (NGIC). C‘è tutto questo e non ė davvero poco alla base dell’operazione di Kedrion Biopharma che stamattina ha presentato al Ciocco il nuovo stabilimento produttivo di Castelvecchio che sarà completamente operativo entro il 2017. Vedendoi ed ascoltando i numeri, entrando nei dettagli dell’operazione avviata da Kedrion Biopharma appare chiara soprattutto una cosa: la Valle del Serchio è indubbiamente destinata sempre più a divenire una “Farmvalley” che ha ed avrà sempre di più come principale cuore pulsante, da cui il prodotto parte per tutto il mondo, la valle del Serchio: Bolognana e, dal 2017, anche Castelvecchio Pascoli nel comune di Barga.
Prima Paolo Marcucci, presidente e CEO di Kedrion e poi Antonella Mancuso a capo delle operazioni di Kedrion e Chris Lamb, general manager per gli Stati Uniti, hanno presentato alle autorità il nuovo stabilimento con la benedizione del Governatore della Toscana, Enrico Rossi, intervenuto all’incontro con l’assessore alla sanità Luigi Marroni e con molti altri rappresentanti le istituzioni locali e regionali: dal senatore Andrea Marcucci, che qui è ovviamente di casa, al consigliere regionale Marco Remaschi, al sindaco di Lucca Tambellini e per finire al sindaco del comune di Barga, Marco Bonini. La Regione, così come gli enti locali, a cominciare proprio dall’Amministrazione Comunale di Barga, hanno avuto infatti un ruolo di primo piano nel sostenere questa operazione.
Comunque sia una tappa importante quella di oggi, perché, dopo la conclusione delle opere civili nell’ottobre scorso, ad appena un anno dalla posa della prima pietra si sono chiusi anche i lavori di installazione degli impianti tecnologici e adesso si apre l’ultima fase che in sostanza dovrà portare, nel giro di un altro anno, a completare tutti gli step autorizzativi, compreso i necessari via libera del Ministero della Salute.
Questi gli auspici di Kedrion che con il nuovo stabilimento di Castelvecchio punta a consolidare la propria presenza di mercato in Italia e soprattutto all’estero ed al raddoppio di fatturato sul mercato statunitense, consolidando una crescita di questa azienda che già nel 2014 ha conosciuto un raddoppio di produzione e di fatturato.
Tutto questo attraverso uno nuovo stabilimento che nasce sulle mura di vecchi edifici del gruppo Marcucci lungo la via Provinciale di Castelvecchio Pascoli, ma soprattutto grazie ad un nuovo prodotto, anzi ad un prodotto altamente raffinato di immunoglobulina; più raffinata, più pura, di nuova concezione che permetterà di incrementare la presenza sul mercato di questa terapia indispensabile per il trattamento di importanti immunodeficienze e di molteplici patologie di origine autoimmune, molte delle quali altamente debilitanti.
Il nuovo stabilimento è destinato alla purificazione di 2 milioni di litri equivalenti di plasma raccolto negli Stati Uniti e nel mondo. Da qui poi il prodotto passerà nello stabilimento di Bolognana per la produzione finale ed il confezionamento del farmaco che poi sarà immesso sul mercato italiano e mondiale. L’avvio delle attività di commercializzazione è previsto per la fine del 2016 e gli inizi del 2017.
Paolo Marcucci ha voluto sottolineare l’importante ruolo delle istituzioni regionali e locali in questa operazione partita solo un anno fa, con l’avvio del cantiere nel gennaio 2014; una stretta sinergia per superare velocemente i non certo facili iter burocratici ed autorizzativi italiani che sono uno dei principali ostacoli alla crescita ed al rilancio del sistema produttivo italiano.
Qui si ė fatto una eccezione, o meglio qui si sono fatte le cose come andrebbero sempre fatte con le istituzioni subito al fianco della Kedrion in, come ha sottolineato Paolo Marcucci:
“Uno spirito di collaborazione costruttiva con il quale hanno supportato il nostro progetto e ci hanno permesso di realizzare nel pieno rispetto dei tempi questo impianto, che assume un alto valore simbolico e rappresentativo della politica che l’azienda intende perseguire e che possiamo riassumere in uno slogan: dall’Italia per competere nel mondo”.
Già perché l’Italia resta al centro, il cuore vero, di tutto il processo produttivo: di un prodotto altamente qualificato sviluppato interamente in Italia, lavorato in Italia e distribuito nel mondo dall’Italia, per essere esatti proprio dalla Valle del Serchio, da questa valle dove tutto è nato più di un decennio fa.
Tutto questo dando lavoro entro il 2017 a 70-90 addetti in totale, con 20 nuove assunzioni già avvenute nel biennio 2014-2015 e con il resto che si concretizzerà tra meno di due anni.
Certo, come ha spiegato Marcucci, la strada non è ancora in discesa. Ci sono altre normative nazionali da superare sia per l’import di plasma e prodotti intermedi dagli Stati Uniti, che per gli investimenti; ma anche tutta la proceduta di autorizzazione alla produzione che sarà lunga e che avrà di nuovo bisogno dell’aiuto istituzionale se si vuole vincere una scommessa che è troppo importante per l’intera Lucchesia.
“Un esempio positivo pe tutta la Toscana quello che viene da Kedrion – ha commentato il Governatore Rossi– ma anche la giusta strada che da sempre la Regione persegue per unire le forze di pubblico e privato nel superamento di burocrazie e di tempi lunghissimi che penalizzano penalizzare la crescita e la ripresa del sistema produttivo Toscano”.
Rossi, pensando anche alla ripresa industriale ha aggiunto: “Siamo sulla strada giusta, c’è un clima diverso ed oggi si è segnato una tappa importante per questa Valle e per tutta la Toscana”.
Kedrion Biopharma è un’azienda biofarmaceutica che raccoglie e fraziona plasma umano al fine di sviluppare, produrre e distribuire farmaci plasma derivati per la cura ed il trattamento di pazienti affetti da emofilia, immunodeficienze e altre forme di patologie gravi.
E’ il quinto produttore mondiale ed il primo in Italia nel settore degli emoderivati. Nel 2014 il fatturato stimato è stato di 466 milioni di cui 159 derivanti dal mercato statunitense. Con l’attività di Castelvecchio Pascoli si punta ad un raddoppio del fatturato americano ed al consolidamento della presenza di Kedrion sul mercato italiano ed estero.
Ha 2009 dipendenti di cui 941 in Italia e di questi quasi 600 sono quelli operanti in Valle del Serchio. Con Castelvecchio i dipendenti italiani supereranno quota 1000 dato che le assunzioni previste saranno entro il 2017 pari a 70-90 unità di cui il 60% circa fatto di operai qualificati
La produzione di Kedrion è attualmente concentrata nei due stabilimenti italiani di Bolognana e di Sant’Antimo (Napoli), nell’impianto ungherese di Godollo (Budapest) ed in quello americano di Melville (New York). Un piccolo impianto produttivo che si trova a Siena, è dedicato alla ricerca e allo sviluppo dei farmaci organi per il trattamento di malattie rare.
Quando sarà operativo, l’impianto di Castelvecchio riceverà da tutto il mondo i prodotti intermedi per poi procedere alla purificazione del prodotto che poi a Bolognana diventerà il farmaco messo in coimmercio sui mercati.
L’azienda gestisce l’intero ciclo di trasformazione del plasma (approvvigionamento, produzione e distribuzione). Ha sviluppato un modello di approvvigionamento del plasma efficiente e diversificato che si basa sull’accesso al plasma italiano nell’ambito della collaborazione con il Servizio Sanitario Nazionale e sulla raccolta di plasma all’estero con dieci centri di raccolta negli Stati Uniti, tre in Germania e tre in Ungheria.
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